lunedì 30 settembre 2013

Nella scuole arriva il registro elettronico, vantaggi e limiti. Interviene Cisl scuola Latina

Alunni in classe (Foto Ginnetti)
L'anno scolastico 2013/2014 si è aperto all'insegna di una novità: il registro elettronico. Il nuovo strumento è stato ideato con lo scopo di attuare il Piano di dematerializzazione delle procedure amministrative in materia di istruzione contribuendo così alla riduzione della spesa delle amministrazioni statali e degli enti territoriali. Come però spesso accade nel settore scuola, questa innovazione non è supportata dai giusti strumenti. Per l’uso definitivo del registro elettronico, voluto oltre un anno fa dal Governo Monti con il Decreto legislativo 95/2012, manca ancora il piano di dematerializzazione del Miur e l’approvazione del Garante della privacy e, pertanto, non può essere ancora obbligatorio. «Non esistono riforme a costo zero - interviene il segretario generale Cisl scuola Latina Franco Maddalena - E’ necessario, infatti, dotare le scuole di reti internet, programmi software gestionali e strumentazioni informatiche; poi dovrà essere formato il personale e data la giusta informazione a famiglie ed alunni. Allo stato attuale, oltre la metà delle scuole in provincia di Latina non è ancora attrezzata per gestire questa novità e la gran parte delle famiglie pontine è ancora disinformata. Non ci vogliamo unire al coro di quanti osteggiano a priori il registro elettronico e che pensano, giustamente, che altre siano le priorità, dall’edilizia scolastica alle risorse economiche, a volte insufficienti anche per dotare i bagni di carta igienica». Le criticità sono relative a due questioni fondamentali: il timore che la rete, realizzata con la più economica modalità wireless (come sembra far capire il recente Decreto legislativo 104/2013) possa generare situazioni pericolose per gli alunni, ed il rischio della diffusione indebita di dati sensibili di studenti e loro famiglie, sempre possibile con un trattamento telematico delle informazioni, non adeguatamente protetto. C'è inoltre il rischio che la dimensione virtuale si possa insinuare, in modo subdolo, nella vita scolastica quotidiana fino a sostituirsi alle azioni, ai gesti concreti, alle parole e perfino ai pensieri. L’introduzione del registro elettronico, pur se proposta, o meglio imposta, in un mondo dominato dal mito della tecnologia, presenta il rischio inaccettabile della incomunicabilità tra scuola e famiglia e, quel che è peggio, tra genitori e figli. «Ben vengano le innovazioni tecnologiche - prosegue il segretario Cisl scuola - ma la tanto vantata introduzione del registro elettronico non è la panacea di tutti i mali e rischia di confondere lo strumento con il fine: la pratica della Buona Scuola. La scuola non è un ufficio dove espletare una pratica, per la quale è nettamente preferibile la gestione telematica. E’ e deve continuare ad essere una comunità educante dove l’obiettivo da raggiungere non è soltanto la crescita culturale, ma anche quella personale e sociale delle ragazze e dei ragazzi, quella che veniva definita la formazione dell’uomo e del cittadino. Una volta eliminate le relazioni umane, seppur conflittuali, ma feconde di dubbi e riflessioni esistenziali, nelle scuole resterà solo il vuoto e la solitudine dei ragazzi e delle ragazze che annegano nel mare infinito di Internet».

venerdì 27 settembre 2013

Anticipo della cassa integrazione, accordo tra sindacati e Monte dei Paschi di Siena

Sono centinaia i posti di lavoro andati perduti dall'inizio della crisi. L'economia del Paese, ma anche quella del territorio, necessita di investimenti importanti per riattivarsi: servono investimenti pubblici e privati. «Ci rivolgiamo allo Stato e alle sue articolazioni territoriali - spiegano in una nota Cgil, Cisl e Uil Latina - non perché unico interlocutore, ma in quanto responsabile di mettere in campo macro e micro politiche in grado di rimettere in moto i processi economici. La nostra parola è creare occupazione per salvaguardare la dignità dei lavoratori, perché il lavoro è uno dei principali fattori di benessere». Qual è invece la situazione attuale? Latina è da sempre il confine tra il centro-nord e il meridione d'Italia. Un territorio in cui fattori economici e sociali e, in alcuni casi, anche linguistici sfumano da un Comune all'altro. Il reddito delle famiglie pontine è in calo con la conseguenza di una forte ricaduta sul potere d'acquisto. Nell'ultimo anno, nel Lazio, lil tasso di inflazione si è attestato al +3,1%. Il reddito medio annuo delle famiglie pontine arriva a 26.300 euro, un dato che vede Latina penultima nel Lazio. Le pensioni medie mensili si attestano, invece, sui 697 euro mentre crescono i provvedimenti esecutivi di sfratto che toccano il + 12,2%. In questo caso la causa principale va ricercata nella morosità dell'affittuario che, a Latina, raggiunge il 57,7%. In provincia di Latina le imprese registrate sono 57.446 (-0,6% rispetto l'anno precedente). Di queste: 11mila agricole (-4,13% rispetto l'anno precedente), 5mila industriali (-0,82% rispetto l'anno precedente), 8mila nelle costruzioni (-0,14% con una crescita di quasi il 10% nel caso di imprese straniere), 16mila nel commercio (-1,16% rispetto l'anno precedente) e 17mila nei servizi (-1,11% rispetto l'anno precedente). Tutti i settori risultano in flessione: sia le imprese industriali, sia quelle artigiane. Alla fine del 2011 a Latina gli occupati erano 198.000. Il 50% impiegato nei servizi, il 18% nel commercio, il 16% nell'industria e l'11% nelle costruzioni con un totale di 23mila persone in cerca di lavoro. Il tasso di disoccupazione si attesta invece al 54% (quello nazionale è al 57%) mentre la disoccupazione giovanile (15-24 anni) si attesta al 18% (quella nazionale è al 35%). Tutte queste tematiche sono state lo spunto per l'accordo siglato lo scorso 19 settembre da Cgil, Cisl e Uil Latina con il Monte dei Paschi di Siena. «La sfida è rispondere alle necessità dei circa 400 lavoratori interessati dalla cassa integrazione straordinaria e in deroga - hanno spiegato i firmatari - che da diversi mesi non percepiscono l'indennità economica a causa dei ritardi dei decreti ministeriali e regionali e dalle lungaggini dell'Inps». L'intesa si rivolge a tutti i lavoratori dipendenti di aziende presenti nel centro Italia e nella Sardegna. Nello specifico il Monte Paschi di Siena metterà a disposizione del dipendente interessato dagli ammortizzatori sociali un importo pari all'80% della retribuzione mensile, al netto degli oneri sociali e fiscali per un importo massimo di 6.000 euro. I lavoratori interessati potranno ricevere tutte le informazioni presso le sedi sindacali e le Agenzie del Monte dei Paschi di Siena.


lunedì 23 settembre 2013

Selex Es, confronto per l'armonizzazione tra i lavoratori

Riprende la trattativa relativa gli ammortizzatori sociali e l'armonizzazione dei lavoratori tra il gruppo industriale Selex Es (nato dalla fusione di Sistemi Integrati, Selex Elsag, Selex Galileo) e le parti sociali. 
Giovedì scorso le rappresentanze sindacali nazionali e territoriali Ugl si sono incontrate con l'Amministratore delegato Giulianini ed hanno iniziato a confrontarsi sul futuro del Gruppo industriale. La Selex Es si pone sul mercato internazionale dell’elettronica della Difesa in concorrenza con i giganti Tales e Bae e la vera sfida è proprio quella del rilancio, anche attraverso una riorganizzazione interna che coinvolge 12.500 lavoratori distribuiti nei 24 (prima 48) siti presenti in Italia. Nel dettaglio l'ultimo accordo, che risale allo scorso luglio, prevede i contratti di solidarietà per circa 9.000 lavoratori con un massimo di 216 ore l'anno (2 giorni al mese) procapite, cassa integrazione straordinaria e mobilità volontaria per altri 800 lavoratori nel biennio 2014-2015, oltre alle mobilità tutt’ora in corso. Per quanto riguarda il sito di Cisterna dove lavorano circa 600 lavoratori, i contratti di solidarietà sono stati interrotti nei mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre al fine di raggiungere gli obiettivi di fatturato previsti per l’anno 2013. La partita si giocherà  nei prossimi mesi anche sul processo di armonizzazione volto ad equiparare tutti i lavoratori Selex Es sui trattamenti di trasferte, orari, welfare aziendale e premio di risultato. Si cercherà di uniformare le molteplici discipline presenti per rendere l’ambito Selex omogeneo, senza differenze tra lavoratori che operano nella stessa azienda. La sfida passerà anche attraverso l’impegno del ministero dell’Economia, che con il 30,2 % del capitale sociale di Finmeccanica, è l’azionista di riferimento e detiene la golden share, ovvero la facoltà di orientare scelte e strategie in campo industriale delle aziende del Gruppo. «Riteniamo indispensabile porsi in modo costruttivo rispetto al nuovo Piano industriale - ha commentato il segretario Ugl Maria Antonietta Vicaro - Stiamo accogliendo in azienda i lavoratori provenienti dal sito ex Galileo di Pomezia e l’integrazione passa anche attraverso il nuovo modello di armonizzazione proposto dall’azienda. Ci auguriamo che non si giochi al ribasso e che vengano evitati tagli su welfare e trasferte».