martedì 17 dicembre 2013

Rosa Giancola: «Montebovi, la sentenza deve far riflettere sui diritti dei lavoratori»

Striscioni di protesta davanti la Montebovi
«La sentenza emessa del Tribunale di Velletri, che ha accertato l’illegittimità del licenziamento di un lavoratore appartenente a una categoria protetta e ha di fatto condannato le Industrie Roma al suo reintegro, deve aprire uno spazio di riflessione importante che riguarda non solo la vicenda della ex Montebovi ma l’intero sistema dei diritti dei lavoratori». E' questo il commento della consigliera regionale del gruppo Per il Lazio Rosa Giancola sul caso delle Industrie Roma, condannate dal Tribunale a reintegrare un lavoratore posto in mobilità in violazione dei criteri di scelta della legge 223 del 1991. La sentenza apre però uno squarcio più ampio sul sistema di gestione delle crisi aziendali, talvolta poco trasparente e troppo spesso incline a derogare al diritto e alla legge. «Ho seguito la vicenda della ex Montebovi dall’inizio – aggiunge la consigliera Giancola – portando solidarietà ai dipendenti sia prima che dopo la mia elezione in Consiglio regionale. Oggi questa sentenza ristabilisce un ordine di verità e un principio fondamentale a tutela dei lavoratori. Ma contribuisce a delineare anche un quadro preoccupante che le istituzioni hanno il dovere di indagare. Troppo spesso infatti la crisi economica offre a imprenditori senza scrupoli spazi per derogare al diritto e alla legge. E’ ciò che abbiamo visto alla ex Montebovi e in molte altre realtà del nostro territorio». «La domanda che dobbiamo farci allora – spiega ancora Rosa Giancola – è se anche la politica e le istituzioni abbiamo derogato al loro compito di mantenere saldi i diritti, preferendo legiferare secondo ricette economiche precostituite che hanno avuto come unico obiettivo l’incremento della finanza e del mercato e adattando a questo anche la vita delle persone. Se le politiche sul lavoro e sull’occupazione hanno un senso, il faro di ogni intervento deve tornare ad essere l’articolo 1 della nostra Costituzione».

lunedì 16 dicembre 2013

Licenziamento illegittimo alla Montebovi, il lavoratore dovrà essere reintegrato

L'avvocato Fabio Leggiero
Importante vittoria per un lavoratore della Montebovi di Aprilia estromesso dal proprio posto di lavoro illegittimamente. Era stato licenziato al termine di una procedura di mobilità chiusa da Industrie Roma srl già Montebovi (famosa fabbrica specializzata nella fabbricazione e produzione di prodotti dolciari), nel marzo del 2013 a fronte di un esubero di personale di 21 unità tra operai ed impiegati. Il lavoratore tra l’altro facente parte di categoria protetta ex legge 68/99 era stato incluso tre le unità in esubero. In base a quanto sostenuto dall'azienda il lavoratore doveva essere sacrificato poiché gli veniva attribuito un punteggio inferiore rispetto agli altri dipendenti. Giovedì scorso il Tribunale di Velletri ha accertato l’illegittimità del licenziamento al lavoratore condannando l’azienda alla reintegra sul posto di lavoro. Il lavoratore assistito dall’avvocato Fabio Leggiero giuslavorista del foro di Latina, ha messo in evidenza la violazione da parte dell’azienda dei criteri di scelta statuiti dalla Legge 223/91 articolo 5. «Il Tribunale - ha commentato l'avvocato Leggiero - ha accertato la violazione della legge sui criteri di scelta. L’azienda ha omesso di applicare in maniera oggettiva e verificabile i criteri applicati. Correttamente il Giudice, su nostra eccezione ha accertato che i criteri di scelta addotti dall’azienda (anzianità, carichi di famiglia ed esigenze tecnico produttive), non sono stati nel caso di specie applicati in concorso tra loro». «E' stata data troppa ridondanza alle esigenze tecnico produttive - continua l'avvocato Leggiero - applicando criteri quali: l’infungibilità, la polivalenza rispetto ad altri; ed assegnando un punteggio troppo sbilanciato in favore delle “paventate” esigenze tecnico produttive. Ciò ha alterato nel caso di specie, i criteri di imparzialità nella scelta dei lavoratori da individuare quali esuberi da porre in mobilità. Il Tribunale in funzione di Giudice del Lavoro ha correttamente applicato la norma in esame ristabilendo un diritto del lavoratore leso da scelte errate di parte datoriale la quale finalmente, a distanza di un anno dalla perdita del posto di lavoro (tra cigs e licenziamento), deve prendere atto della sentenza e reintegrare, nei prossimi giorni il lavoratore a dispetto di un mercato del lavoro reso da una flessibilità in uscita “troppo selvaggia” a causa di una legislazione che a seguito della Riforma del mercato di lavoro introdotta dall’ex Ministro “Fornero”, è sempre più sensibile alle esigenze di parte datoriale e sempre meno vicino ai lavoratori licenziati». «Se c’è qualcosa che può dare senso in questo momento ad un lavoro come il nostro - conclude l'avvocato - è la possibilità di ridare speranza attraverso la tutela giurisdizionale dei diritti in capo a ciascun lavoratore».

martedì 10 dicembre 2013

Cassa integrazione, a novembre autorizzate 110 milioni di ore

In tutta Italia nel mese di novembre 2013 sono state autorizzate 110 milioni di ore di cassa integrazione, tra interventi ordinari, straordinari e in deroga. Rispetto a novembre 2012, quando le ore autorizzate erano state 108,3 milioni, si registra una aumento del + 1,7%, imputabile agli aumenti degli interventi di cassa integrazione straordinaria e in deroga, mentre la cassa integrazione ordinaria fa segnare una consistente diminuzione. I dati sono stati diffusi dall'Inps che ha elaborato un dettagliato prospetto rispetto l'utilizzo degli ammortizzatori sociali. Nel dettaglio si registra un calo delle ore autorizzate per la cassa integrazione ordinaria (cigo), che a novembre 2013 sono state 26,7 milioni, mentre quelle autorizzate a novembre 2012 erano state 33 milioni, con una diminuzione tendenziale del -19,1%. In particolare, la variazione è stata pari a -25,5% nel settore industria, mentre al contrario nel settore edilizia vi è stata una crescita del +14,5%. Il numero delle ore di cassa integrazione straordinaria (cigs) a novembre 2013 è stato superiore a quello dello stesso mese dello scorso anno: 53 milioni, con un aumento del +14,8% rispetto a novembre 2012, quando le ore autorizzate erano state 46,1 milioni. Anche gli interventi in deroga (cigd), pari a 30,4 milioni di ore a novembre 2013, fanno segnare un andamento crescente (+ 4,4%) se raffrontati con quelli del mese di novembre 2012, nel quale furono autorizzate 29,1 milioni di ore. Complessivamente, nel periodo gennaio-novembre 2013, per tutte le diverse forme di cassa integrazione sono state autorizzate 989,9 milioni di ore, con una diminuzione dell’1,41% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (1.004,1 milioni di ore). Per analizzare i dati relativi a disoccupazione e mobilità, si ricorda che da gennaio è cambiata la normativa di riferimento. Considerando che i dati forniti si riferiscono al mese precedente rispetto a quelli della cassa integrazione, cioè dal mese di ottobre 2013, e che da gennaio 2013 sono entrate in vigore le nuove prestazioni per la disoccupazione involontaria, ASpI e mini ASpI, le domande che si riferiscono a licenziamenti avvenuti entro il 31 dicembre 2012 continuano ad essere classificate come disoccupazione ordinaria, mentre per quelli avvenuti dopo il 31 dicembre 2012 le domande sono classificate come ASpI e mini ASpI. Per quanto riguarda quindi i dati specifici, nel mese di ottobre 2013 sono state presentate 168.721 domande di ASpI, 83.168 domande di mini ASpI e 599 domande di disoccupazione tra ordinaria e speciale edile. Nello stesso mese sono state inoltrate 10.641 domande di mobilità, mentre quelle di disoccupazione ordinaria ai lavoratori sospesi sono state 836. Complessivamente nei primi dieci mesi del 2013 sono state presentate 1.726.898 domande, con un aumento del 31,2% rispetto alle domande presentate nel corrispondente periodo del 2012, che erano state 1.316.515.

lunedì 9 dicembre 2013

Italia sotto assedio, inizia la protesta dei Cra e dei Forconi

E’ partita ufficialmente questa mattina la grande mobilitazione nazionale contro la classe politica attuale. Agricoltori, disoccupati, precari, studenti, lavoratori sono pronti a ribellarsi e scendere per le strade e per le piazze della provincia di Latina e di tutta Italia per riappropriarsi della democrazia e per chiedere il rispetto della Costituzione e della propria dignità. «Ci hanno accompagnato alla fame - spiegano i movimenti civici che hanno organizzato l’evento ossia Life, Aitras, I Forconi, Cra, Maa, Azione Rurale Veneto e Cospa - Hanno distrutto l’identità di un Paese, hanno annientato il futuro di intere generazioni... Ribellarsi è un dovere. Quando un Governo non fa ciò che vuole il popolo va cacciato». Nel territorio pontino in prima linea ci sono i Comitati Riuniti Agricoli (Cra) che, sulla scia delle indicazione del presidente del movimento Danilo Calvani, sono pronti a bloccare i punti nevralgici della città per far sentire la loro voce. «Dobbiamo essere tutti compatti - spiega ai cittadini Danilo Calvani attraverso un video diffuso sul web - no alle bandiere politiche, no ai sindacati! Dobbiamo far capire a tutti che noi siamo migliori, dobbiamo dare un senso ai nostri figli che non hanno più futuro, ai nostri posteri. Ci hanno rubato la Costituzione, ci vogliono distruggere, ci stanno umiliando. Ed è per questo che tutti insieme abbiamo deciso di reagire, siamo pronti a riscrivere il futuro del nostro Paese...». Inizialmente la protesta riguardava solo alcune categorie, ma pian piano l’adesione è stata così massiccia da coinvolgere tutta l’Italia, da Nord a Sud. A livello locale verranno organizzati dei presidi che si stima possano veder coinvolte oltre 1.000 persone. Il consiglio diffuso dagli stessi movimenti organizzatori è quello di fare provviste. Si prevede infatti il blocco delle strade e quindi dei tir con il rischio del mancato rifornimento di benzina e beni di prima necessità, e non solo. Non è ancora stato stabilito il giorno in cui la protesta si concluderà. E' possibile consultare la mappa dei presidi all'indirizzo http://www.novedicembre.altervista.org/mappapresidi.html.