L'avvocato Saieva |
Si apre uno spiraglio di luce per i contribuenti intenzionati ad impugnare le cartelle esattoriali di Equitalia perché ritenute non a norma. La Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con seduta del 13 novembre 2012, ha infatti accolto il ricorso presentato dall’avvocato Saieva contro il diniego di Equitalia a rendere pubblici una serie di documenti. Nel dettaglio la Commissione ritiene che l’ente Equitalia sia tenuto a rendere noti: gli atti dei messi notificatori, il nominativo degli stessi e gli atti attestanti il loro rapporto di servizio così come richiesto dal legale. «Insomma - spiega l’avvocato Saieva - quanto basta per fare luce su tanti punti tenuti, ad oggi, convenientemente nascosti! Si tratta di una grande vittoria per i cittadini, una vittoria che fa seguito alle battaglie sociali promosse dai Cra (Comitati Riuniti Agricoli) e dal movimento civico nazionale Dignità sociale che, per primi, si sono fatti portavoce delle gravissime violazioni di legge inerenti i difetti di notifica delle cartelle esattoriali denunciando i fatti presso tutte le Procure della Repubblica, la Corte dei Conti, la Guardia di Finanza e le altre Autorità interessate per competenza a questa materia. Alla luce di questa decisione si apre dunque adesso la possibilità di impugnare tutte le cartelle esattoriali eventualmente viziate da difetto di notifica e ciò ai fini dell’affermazione della sopravvenuta prescrizione di tutti quei tributi/contributi anteriori all’anno 2008». «Chiaro è che l’Ente - ha proseguito l’avvocato Saieva - laddove ci si trovi dinanzi a iscrizioni ipotecarie e pignoramenti non sorretti da alcun titolo, sarà chiamato a rispondere di tutti i danni ingiustamente arrecati ai contribuenti». Di questo si parlerà durante la manifestazione cittadina del prossimo 17 dicembre che vedrà la partecipazione di diversi cortei composti da studenti, da lavoratori di ogni categoria e da quanti un posto di lavoro non lo hanno più. «Cittadini - conclude Saieva - mossi da una comune sofferenza verso uno Stato sordo ai bisogni sociali ma sempre pronto a vessazioni tributarie e a tagli di ogni genere tanto nell’istruzione quanto nella sanità».
(Fonte: Quotidiano La Provincia)