Una delle iniziative organizzate dall'Associazione Rete dei Comuni Solidali |
A volte la distanza geografica non significa nulla. Si tratta di un confine artificiale che viene annientato facilmente dall'amore per gli altri, dalla collaborazione, dalla voglia di condivisione di pensieri e esperienze. Spesso si può essere talmente vicini a chi è lontano che idee, cultura, religione, differenze di genere... si mescolano formando un tutt'uno con noi e l'altro. L'Associazione Rete dei Comuni Solidali - Comuni della Terra per il Mondo (Re.co.sol) lo sa bene ed è proprio per questo che ogni giorno lotta per aiutare le persone dei Paesi più poveri ad avere una vita dignitosa. La sfida di questa Associazione è migliorare le condizioni sociali ed economiche delle popolazioni più povere attraverso l'aiuto e lo scambio fra cittadini di Paesi diversi. Un dialogo che passa attraverso il Comune, struttura e punto di arrivo per ogni cittadino. Luogo di sintesi che dovrebbe permettere l'eliminazione delle differenze tra popolazioni diverse dovute a lingua, religione, sesso, condizione sociale e religione. La Rete dei Comuni solidali è attiva sul territorio italiano e collabora con altre “Reti” di enti locali impegnate sui temi della pace, della solidarietà, dell'ambiente, dei diritti civili e dell'immigrazione. In base a quanto la stessa Recosol esplicita nel proprio Statuto «E' necessario promuovere un cambiamento di ruolo delle amministrazioni comunali…». Secondo Recosol le amministrazioni dovrebbero assumere le problematiche di comunità spesso geograficamente lontane, ma in continua interazione con noi. «Attraverso il Comune - spiega Recasol - ad ogni cittadino deve essere offerta la possibilità di far convergere la propria esperienza, le energie, l’intelligenza, la capacità di progettare, di fare e di amministrare rendendole disponibili alle comunità dei paesi poveri». Attualmente aderiscono all'Associazione 278 comunità per un totale di 4.493.818 abitanti. I Comuni che hanno aderito alla Rete sono politicamente trasversali e puntano su obiettivi concreti e sulla massima trasparenza. Da un punto di vista pratico l'Associazione cerca di realizzare i propri propositi attraverso una serie di progetti e iniziative. Tra gli ultimi progetti messi in atto è possibile ricordare il "Caith" (realizzato in Perù) volto all'ampliamento della casa famiglia per lavoratrici domestiche e al sostegno alle bambine "invisibili" spesso destinate al lavoro e quindi ad un futuro di privazioni e violenze. Con il Progetto Gerusalemme, grazie al comune di Monterotondo (Roma), è stato invece realizzato un spazio/centro sociale chiamato Burj Luq Luq (Torre del Fenicottero) in una delle zone più degradate tra quelle abitate da palestinesi a Gerusalemme Est dove i giovani hanno pochissime alternative e la droga è molto diffusa. Un altro importante progetto realizzato dall'Associazione è il Saharawi. L'iniziativa, messa in atto in collaborazione con il Fondo di Solidarietà di Racconigi, ha permesso di acquistare di 100 pecore per assicurare il latte ai bambini grazie alla pubblicazione del libro "Saharawi i Figli delle Nuvole" curato da Giovanni Cappello che ha fatto raccogliere 5.000 euro. Per contribuire alle iniziative di Rete dei Comuni Solidali è possibile consultare il sito: www.comunisolidali.org
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