Nel 2010 Magest, una nota azienda leader nella vendita di detersivi e prodotti cosmetici, lo aveva licenziato per mancato superamento del periodo di prova. Ora il lavoratore, sulla base della sentenza emessa dal giudice del lavoro del Tribunale di Latina Foderaro, dovrà essere reintegrato. L'uomo, assistito dall’avvocato Fabio Leggiero Giuslavorista del Foro di Latina, aveva impugnato il licenziamento chiedendone l'illegittimità. «Nel caso di specie l’azienda ha risolto il rapporto di lavoro sull’erroneo presupposto del mancato superamento del periodo di prova - ha spiegato l'avvocato Leggiero - Così non è stato poiché il periodo di prova è stato determinato dall’azienda oltre il normale lasso temporale disposto dal Contratto Collettivo di categoria. In questo modo l’azienda ha inserito una clausola in contrasto con norme imperative di legge. Su tale linea difensiva il licenziamento è diventato illegittimo per carenza di motivazione e comunque per violazione della Legge 604/66 articolo 3».
WorkJam
mercoledì 11 giugno 2014
domenica 23 marzo 2014
Danno fisico, Securitas Metronotte condannata a risarcire il lavoratore
L'avvocato Fabio Leggiero |
Era stato assunto nel 2001 con una invalidità al 46% per ridotte capacità motorie permanenti. Nonostante questo la Securitas Metronotte, azienda leader nella Provincia di Latina per i servizi di vigilanza privata, ha ripetutamente collocato il lavoratore nella mansione di Guardia Giurata. Il lavoratore, seppur invalido, ha quindi dovuto prestare servizi di vigilanza notturna e piantonamento fisso. Queste mansioni sono state sin dall’inizio nocive e quindi incompatibili con lo stato patologico-invalidante del lavoratore, il quale conseguentemente ha avuto un graduale e progressivo aggravamento delle patologie iniziali. A seguito di ciò, tramite del suo legale di fiducia l'avvocato Fabio Leggiero giuslavorista del foro di Latina, il lavoratore si è rivolto al Tribunale di Latina in funzione di Giudice del Lavoro al fine di accertare il comportamento illegittimo dell’azienda e la conseguente violazione da parte della società dei principi costituzionali posti a base della tutela della salute del lavoratore. Il Giudice del Lavoro, la dottoressa Foderaro del Tribunale di Latina, con sentenza sentenza emessa il 4 marzo scorso, ha accertato l’illegittima collocazione del lavoratore in mansioni non confacenti il suo stato di salute con conseguente risarcimento del danno fisico. «Sentenza giusta e giuridicamente corretta - ha commentato soddisfatto l’avvocato Fabio Leggiero - poiché il Tribunale adito, accogliendo in toto le nostre richieste, ha accertato la violazione degli articoli 32 e 38 della Costituzione con il combinato disposto dell’articolo 2087 codice civile e della Legge 68/99 poiché l’azienda sin dal 2001 in palese violazione del dettato normativo e agendo in violazione dei principi di correttezza e buona fede alla base del rapporto di lavoro, ha ingenerato un grave danno alla salute del mio assistito nonostante le reiterate richieste del medesimo di essere adibito a mansioni compatibili con le sue invalidità, accertate sin dall’origine del rapporto di lavoro dalle strutture sanitarie». «Una sentenza importante - ha aggiunto l’avvocato Leggiero - poiché nei posti di lavoro è necessario riaffermare, nonché tutelare quale elemento indispensabile e costituzionalmente garantito il diritto alla salute, sempre più spesso messo in secondo piano rispetto alle esigenze tecnico produttive aziendali».
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lunedì 17 marzo 2014
Associazione Rete dei Comuni Solidali, lo scambio come aiuto per i Paesi poveri
Una delle iniziative organizzate dall'Associazione Rete dei Comuni Solidali |
A volte la distanza geografica non significa nulla. Si tratta di un confine artificiale che viene annientato facilmente dall'amore per gli altri, dalla collaborazione, dalla voglia di condivisione di pensieri e esperienze. Spesso si può essere talmente vicini a chi è lontano che idee, cultura, religione, differenze di genere... si mescolano formando un tutt'uno con noi e l'altro. L'Associazione Rete dei Comuni Solidali - Comuni della Terra per il Mondo (Re.co.sol) lo sa bene ed è proprio per questo che ogni giorno lotta per aiutare le persone dei Paesi più poveri ad avere una vita dignitosa. La sfida di questa Associazione è migliorare le condizioni sociali ed economiche delle popolazioni più povere attraverso l'aiuto e lo scambio fra cittadini di Paesi diversi. Un dialogo che passa attraverso il Comune, struttura e punto di arrivo per ogni cittadino. Luogo di sintesi che dovrebbe permettere l'eliminazione delle differenze tra popolazioni diverse dovute a lingua, religione, sesso, condizione sociale e religione. La Rete dei Comuni solidali è attiva sul territorio italiano e collabora con altre “Reti” di enti locali impegnate sui temi della pace, della solidarietà, dell'ambiente, dei diritti civili e dell'immigrazione. In base a quanto la stessa Recosol esplicita nel proprio Statuto «E' necessario promuovere un cambiamento di ruolo delle amministrazioni comunali…». Secondo Recosol le amministrazioni dovrebbero assumere le problematiche di comunità spesso geograficamente lontane, ma in continua interazione con noi. «Attraverso il Comune - spiega Recasol - ad ogni cittadino deve essere offerta la possibilità di far convergere la propria esperienza, le energie, l’intelligenza, la capacità di progettare, di fare e di amministrare rendendole disponibili alle comunità dei paesi poveri». Attualmente aderiscono all'Associazione 278 comunità per un totale di 4.493.818 abitanti. I Comuni che hanno aderito alla Rete sono politicamente trasversali e puntano su obiettivi concreti e sulla massima trasparenza. Da un punto di vista pratico l'Associazione cerca di realizzare i propri propositi attraverso una serie di progetti e iniziative. Tra gli ultimi progetti messi in atto è possibile ricordare il "Caith" (realizzato in Perù) volto all'ampliamento della casa famiglia per lavoratrici domestiche e al sostegno alle bambine "invisibili" spesso destinate al lavoro e quindi ad un futuro di privazioni e violenze. Con il Progetto Gerusalemme, grazie al comune di Monterotondo (Roma), è stato invece realizzato un spazio/centro sociale chiamato Burj Luq Luq (Torre del Fenicottero) in una delle zone più degradate tra quelle abitate da palestinesi a Gerusalemme Est dove i giovani hanno pochissime alternative e la droga è molto diffusa. Un altro importante progetto realizzato dall'Associazione è il Saharawi. L'iniziativa, messa in atto in collaborazione con il Fondo di Solidarietà di Racconigi, ha permesso di acquistare di 100 pecore per assicurare il latte ai bambini grazie alla pubblicazione del libro "Saharawi i Figli delle Nuvole" curato da Giovanni Cappello che ha fatto raccogliere 5.000 euro. Per contribuire alle iniziative di Rete dei Comuni Solidali è possibile consultare il sito: www.comunisolidali.org
venerdì 28 febbraio 2014
Midal, i 37 ex dipendenti ammessi alla costituzione di parte civile nel processo penale
I lavoratori davanti il tribunale di Latina |
Da oggi i 37 ex dipendenti Midal che avevano chiesto il risarcimento del danno morale sofferto a seguito della perdita del posto di lavoro possono aggiungere un nuovo e importante traguardo centrato nella battaglia per i propri diritti che va ormai avanti da anni. All'udienza preliminare di oggi il Gup Nicola Iansiti ha infatti ammesso la costituzione di parte civile degli ex dipendenti Midal difesi dall'avvocato Guglielmo Raso. Al contrario è stata rigettata la richiesta di costituzione avanzata dalla Banca Nazionale del Lavoro, nonché quella del coimputato Moneti e la richiesta di incidente probatorio di Rosanna Izzi. «Esprimiamo la nostra soddisfazione per la decisione del Gup Iansiti - ha commentato l'avvocato Raso - La costituzione di parte civile dei creditori ex dipendenti in un processo di bancarotta fraudolenta costituisce un precedente giurisprudenziale di primo rilievo, atteso che esso rappresenta in assoluto il primo precedente nel Tribunale Penale di Latina. Oggi è stato fatto il primo passo per affermare un importante principio di diritto: l'imprenditore che dolosamente depaupera le risorse di un'azienda, deve risarcire i danni morali sofferti dai lavoratori licenziati. Un principio sicuramente "rivoluzionario" destinato a scrivere una pagina importante nella storia giudiziaria del tribunale di Latina».
venerdì 21 febbraio 2014
Latina Ambiente, si passa dalla mobilità ai Contratti di solidarietà
I mezzi di Latina Ambiente a lavoro |
Trasformazione della procedura di mobilità in Contratti solidarietà per 15 unità. E' questo quanto previsto nell'accordo sottoscritto ieri tra organizzazioni sindacali (Ugl ambientale, Cgil, Cisl, Uil, Usb) e società Latina Ambiente. «Un accordo che scongiura i licenziamenti- ha commentato il segretario del settore dell’Igiene Ambientale Ugl Anna Moretti - un anno di riduzione dell’orario di lavoro che permetterà un risparmio sul costo del lavoro, ma che dovrà mettere in sicurezza i 15 impiegati della Latina Ambiente». Mobilità e licenziamenti ritirati dunque e trasformati in contratti di solidarietà per la durata di un anno con una riduzione media del 27% dell’orario di lavoro settimanale. La società, che da tempo versa in condizioni di crisi finanziaria, sta cercando di tagliare sui costi generali e ha presentato ai sindacati un piano industriale che prevede il recupero di importanti somme economiche per riportare i bilanci devastati da gestioni precedenti sconsiderate a livelli accettabili di economicità. Si auspica che anche tutti gli altri lavoratori in forza alla Latina Ambiente, riacquistino serenità soprattutto per quanto riguarda la regolarità nel pagamento degli stipendi e la possibilità che l’azienda possa reinvestire in termini di sicurezza e mezzi aziendali adeguati.
Unindustria, designazione importante per Paolo Marini
Paolo Marini |
Novità importanti per gli industriali di Latina. Il Consiglio Direttivo territoriale di Unindustria Latina ha indicato Paolo Marini quale Presidente dell'Associazione territoriale per il biennio 2014-2016. La designazione verrà sottoposta nell’Assemblea territoriale che si terrà martedì 4 marzo. Il Presidente sarà di diritto confermato nella squadra del Presidente di Unindustria Maurizio Stirpe come Vice Presidente di Unindustria. Paolo Marini, già Presidente di Confindustria Latina, e numero uno della Icap Group, azienda metalmeccanica operante nel settore delle automazioni industriali, è stato indicato dopo le consultazioni della base associativa di Latina svoltesi tra gennaio e febbraio e coordinate dalla Commissione di Designazione territoriale dei Saggi composta da Fabio Mazzenga, Umberto Klinger e Vincenzo Parnolfi. «Voglio ringraziare personalmente tutti gli imprenditori che mi hanno dimostrato stima e fiducia - ha commentato Paolo Marini - e la Commissione di designazione per il lavoro svolto in questo periodo. Nei prossimi due anni dovremo affrontare sfide molto complesse, ma sono certo che con l’impegno di tutti e con la mia massima attenzione che porrò al coinvolgimento e all’ascolto sapremo superarle al meglio. Sono ormai da tanto tempo convinto che la scelta di entrare in Unindustria, sia stata una decisione lungimirante e vincente, che ci consentirà di risolvere con più strumenti la difficile situazione del nostro territorio».
mercoledì 19 febbraio 2014
Dondi, lavoratori senza stipendio da mesi dichiarano lo stato di agitazione
Il segretario Femca Cisl Roberto Cecere |
Lavoratori della Dondi di Sezze infuriati per il mancato pagamento delle retribuzioni dallo scorso mese di ottobre 2013 e la scarsità di personale (cinque operatori che servono il comune lepino con un carico di circa diecimila utenze). Dipendenti sottoposti a turni massacranti per i quali la reperibilità, da elemento straordinario, si è trasformata in normale attività giornaliera, contrariamente a quanto prevedono il Contratto collettivo nazionale di categoria e la legge in materia. «A tutto questo - sottolineano i dipendenti della società - va aggiunta anche la non adeguata formazione in tema di sicurezza del lavoro e la mancanza di appropriato vestiario tecnico per far fronte agli interventi sulle linee». «Abbiamo comunicato al sindaco di Sezze Andrea Campoli lo stato di agitazione del personale della Dondi - ha commentato il segretario provinciale della Femca Cisl di Latina Roberto Cecere - perché ci rendiamo conto che la cittadinanza potrebbe subire disagi da queste azioni di protesta, ma i lavoratori sono ormai all’esasperazione. Sappiamo bene che questo problema si sta trascinando da anni e che la crisi parte da lontano, ma proprio per questo non è tollerabile che a pagarne le conseguenze maggiori siano i lavoratori. Ci auguriamo che, al più presto, possano essere messe in campo risposte da parte aziendale che riportino la tranquillità tra il personale e facciano rientrare la protesta».
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