Sono centinaia i posti di lavoro andati perduti dall'inizio della crisi. L'economia del Paese, ma anche quella del territorio, necessita di investimenti importanti per riattivarsi: servono investimenti pubblici e privati. «Ci rivolgiamo allo Stato e alle sue articolazioni territoriali - spiegano in una nota Cgil, Cisl e Uil Latina - non perché unico interlocutore, ma in quanto responsabile di mettere in campo macro e micro politiche in grado di rimettere in moto i processi economici. La nostra parola è creare occupazione per salvaguardare la dignità dei lavoratori, perché il lavoro è uno dei principali fattori di benessere». Qual è invece la situazione attuale? Latina è da sempre il confine tra il centro-nord e il meridione d'Italia. Un territorio in cui fattori economici e sociali e, in alcuni casi, anche linguistici sfumano da un Comune all'altro. Il reddito delle famiglie pontine è in calo con la conseguenza di una forte ricaduta sul potere d'acquisto. Nell'ultimo anno, nel Lazio, lil tasso di inflazione si è attestato al +3,1%. Il reddito medio annuo delle famiglie pontine arriva a 26.300 euro, un dato che vede Latina penultima nel Lazio. Le pensioni medie mensili si attestano, invece, sui 697 euro mentre crescono i provvedimenti esecutivi di sfratto che toccano il + 12,2%. In questo caso la causa principale va ricercata nella morosità dell'affittuario che, a Latina, raggiunge il 57,7%. In provincia di Latina le imprese registrate sono 57.446 (-0,6% rispetto l'anno precedente). Di queste: 11mila agricole (-4,13% rispetto l'anno precedente), 5mila industriali (-0,82% rispetto l'anno precedente), 8mila nelle costruzioni (-0,14% con una crescita di quasi il 10% nel caso di imprese straniere), 16mila nel commercio (-1,16% rispetto l'anno precedente) e 17mila nei servizi (-1,11% rispetto l'anno precedente). Tutti i settori risultano in flessione: sia le imprese industriali, sia quelle artigiane. Alla fine del 2011 a Latina gli occupati erano 198.000. Il 50% impiegato nei servizi, il 18% nel commercio, il 16% nell'industria e l'11% nelle costruzioni con un totale di 23mila persone in cerca di lavoro. Il tasso di disoccupazione si attesta invece al 54% (quello nazionale è al 57%) mentre la disoccupazione giovanile (15-24 anni) si attesta al 18% (quella nazionale è al 35%). Tutte queste tematiche sono state lo spunto per l'accordo siglato lo scorso 19 settembre da Cgil, Cisl e Uil Latina con il Monte dei Paschi di Siena. «La sfida è rispondere alle necessità dei circa 400 lavoratori interessati dalla cassa integrazione straordinaria e in deroga - hanno spiegato i firmatari - che da diversi mesi non percepiscono l'indennità economica a causa dei ritardi dei decreti ministeriali e regionali e dalle lungaggini dell'Inps». L'intesa si rivolge a tutti i lavoratori dipendenti di aziende presenti nel centro Italia e nella Sardegna. Nello specifico il Monte Paschi di Siena metterà a disposizione del dipendente interessato dagli ammortizzatori sociali un importo pari all'80% della retribuzione mensile, al netto degli oneri sociali e fiscali per un importo massimo di 6.000 euro. I lavoratori interessati potranno ricevere tutte le informazioni presso le sedi sindacali e le Agenzie del Monte dei Paschi di Siena.
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