«L’Ugl Sanità Lazio si mobiliterà al fianco degli oltre 2.000 dipendenti del gruppo Tosinvest-San Raffaele e degli ammalati attualmente ricoverati nelle strutture sanitarie affinché ci sia un intervento duro e risolutivo da parte della Regione Lazio». Lo dichiarano in una nota congiunta il segretario dell’Ugl Sanità Roma e Lazio, Antonio Cuozzo ed il responsabile dell’Ugl Sanità Gruppo San Raffaele, Gianluca Giuliano, commentando una nota della società San Raffaele Spa che ha annunciato l’ennesima minaccia di chiusura dell’attività, questa volta riguardante la struttura di Cassino. Per i sindacalisti «è giusto che la Regione Lazio intervenga, perché di fatto queste strutture sono anche patrimonio pubblico e perché alla loro crescita e al loro sviluppo hanno concorso, in modo determinante, i denari dei contribuenti». «Chiediamo - continuano - garanzie certe sull’erogazione degli stipendi arretrati ed una immediata regolarizzazione, ritenendo che lo stipendio non può essere vincolato assolutamente a nessuna trattativa regionale e che la sua erogazione, secondo i termini contrattuali, sia fattore imprescindibile. Stavolta non tollereremo più soprusi e scenderemo in strada a sostegno di malati e lavoratori, perché siamo di fronte all’ennesimo scandalo, al quale le istituzioni assistono senza battere ciglio: oltre 2000 dipendenti del gruppo non percepiscono lo stipendio da luglio e nessuno muove un dito». «E’ da circa due anni – concludono - che andiamo avanti tra minacce di chiusura delle attività e ritardi costanti nei pagamenti degli stipendi dei lavoratori, frutto di un braccio di ferro tra potenti. Ma a rimetterci sono sempre e solo cittadini inermi e lavoratori, che vedono compromessa la loro esistenza da una situazione che si trascina ormai da troppo tempo e di cui sono gli unici non responsabili, nell’indifferenza più totale di tutte le parti coinvolte».
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