I licenziamenti Maserpack sono illegittimi. A stabilirlo il giudice del Lavoro del tribunale di Latina con una sentenza che il segretario generale Slc Cgil Latina Carlo Bruno ha definito «inequivocabile». Lo scorso 14 maggio, a 377 giorni dal licenziamento (avvenuto il 2 maggio del 2012, ndr) il giudice si è infatti pronunciato sulla vertenza che ha visto coinvolti nove dipendenti dell’azienda cartotecnica di Cisterna. «Un anno fa - spiega il segretario Carlo Bruno - l’azienda decideva di lasciare a casa 9 lavoratori su 36 e dare corso a una procedura di mobilità che Slc Cgil aveva contestato da subito e con forza perché illegittima e comunque non risolutiva delle problematiche industriali dell’azienda. Erano infatti altri i percorsi che l’organizzazione sindacale aveva chiesto in vista della ristrutturazione annunciata dall’azienda. Ristrutturazione effettivamente avviata successivamente ai licenziamenti con l’istallazione di una nuova macchina da stampa. Invano e nonostante l’attivazione della segreteria nazionale, Slc Cgil aveva richiesto un ripensamento a Maserpack e affermato in tutte le sedi piena disponibilità ad avviare un percorso alternativo che affrontasse le problematiche presenti escludendo però ogni ricorso ai licenziamenti, i quali avrebbero avuto solo il risultato di privare dell’occupazione incolpevoli lavoratori e depauperare di professionalità altamente qualificate l’azienda. Sorda a ogni richiesta e negando inspiegabilmente qualsiasi possibile ricorso agli ammortizzatori sociali, la proprietà aveva allora lasciato a casa, ingiustamente, donne e uomini che negli anni avevano contribuito a renderla un fiore all’occhiello a livello nazionale». «Tra i licenziati - spiega ancora Slc Cgil Latina - in cinque hanno richiesto la nostra assistenza per vedere riconosciuto il diritto leso e oggi, con evidente soddisfazione, accogliamo il giudizio di licenziamento illegittimo, come da noi sempre sostenuto e la conseguente sentenza di reintegro». «Vince il diritto dei lavoratori - commenta il segretario Carlo Bruno - e si ribadisce un principio: l’incapacità imprenditoriale non può essere scaricata sulle spalle dei lavoratori. Da sempre rincorriamo tutte le possibili strade per la tutela dell’occupazione, ricercando possibili alternative al mantenimento del lavoro e la salvaguardia dell’impresa, il lavoro prima di tutto e siamo coscienti che il lavoro esiste con le imprese. Noi in un percorso lungo 377 giorni dal licenziamento, in silenzio, abbiamo lavorato per costruire il percorso giudiziario della reintegra dei lavoratori grazie anche all’avvocato della Cgil di Latina Bellomo». «La nostra organizzazione sindacale - conclude il sindacalista - sarà sempre al fianco dei lavoratori i quali già scontano le conseguenze delle strategie aziendali sbagliate a livello macro economico, come dimostrano i dati drammatici e in continua crescita del ricorso agli ammortizzatori sociali ordinari, straordinari e in deroga in tutti i settori. Dati innegabili e ormai di dominio pubblico che non hanno bisogno di essere resi ancor più drammatici da storie come questa».
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