lunedì 17 giugno 2013

Cosmo: «L'occupazione dei lavoratori Scm mette a rischio la nostra sopravvivenza»

L’assemblea permanente di fabbrica intrapresa, lo scorso 31 maggio, dai lavoratori Scm (ex Gambro) sta generando non pochi problemi alla Cosmo Pharma srl, società ubicata all’interno dello stesso sito industriale di Latina Scalo. Disagi che spingono Chiara Tintisona, amministratore delegato Cosmo Pharma, ad intervenire sulla delicata vicenda. «Lo stato di cose che si è venuto a creare non fa altro che aggravare, ulteriormente, lo stato di crisi perdurante che attanaglia la nostra provincia - denuncia Chiara Tintisona in una nota - Il problema è che, nonostante l’occupazione, la rabbia e la protesta dei lavoratori della Scm sia legittima e condivisibile, l’agitazione sta seriamente danneggiando i lavoratori della Cosmo Pharma. Ai cinquanta lavoratori, tra diretti ed indiretti della Cosmo Pharma, è vietato entrare in azienda con disagi produttivi, amministrativi e di sicurezza. All’interno della Cosmo Pharma, infatti, ci sono sostanze nocive che, ormai da due settimane, nessuno può andare a controllare. All’allarme sicurezza si unisce anche quello sociale perché il perdurare dell’occupazione del sito sta facendo perdere commesse all’azienda che, soprattutto in un momento economicamente difficile come questo, non può permettersi di essere inoperosa per così lungo tempo e tantomeno di chiudere». In base a quanto sostiene l’amministratore Cosmo Pharma, dunque, oltre ai lavoratori Scm sarebbero a rischio anche i cinquanta lavoratori tra diretti e indiretti della Cosmo Pharma, nonché almeno altre venti persone che fanno parte dell’indotto. «Non possiamo permetterci di andare incontro all’ennesima chiusura - spiega l’amministratore della società - Per quanto riguarda l’occupazione nessuno chiede di interromperla, ma abbiamo assoluto bisogno di proseguire la nostra attività. La nostra famiglia ha investito tutto ciò che poteva e aveva per rilanciare le attività all’interno del sito, ma forse qualcuno oggi dimentica la tragica eredità trovata».

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