Un passo in avanti verso la trasparenza, che permette anche di fare il punto sulla situazione di crisi nel settore delle costruzioni della provincia di Latina. E’ questo quanto è stato fatto con il Bilancio sociale 2012 della Fillea Cgil di Latina, presentato ieri mattina presso la sede della Cgil, in via Cervetri. Il documento rientra all’interno di un progetto pilota che vede coinvolta Latina assieme ad altre 48 province con l’obiettivo di estendere, in futuro, l’iniziativa a tutte le strutture Fillea d’Italia. Il documento si articola in tre aree: identità che consiste in una fotografia di quello che è il territorio e il contesto; organizzazione e risorse; obiettivi, attività e risultati. Dallo studio emerge un settore edile che nell’ultimo semestre è stato caratterizzato da un vero e proprio tracollo in fatto di operai (-17% rispetto lo scorso anno), imprese (-15%), ore lavorate (-18%) e totale retribuzioni (-16%). «Parliamo - ha spiegato il segretario Fillea Cgil Ezio Giorgi - di quasi 3.000 lavoratori in meno e oltre 10 milioni di euro di retribuzione in meno». Una discesa vertiginosa confermata anche dal numero delle imprese scese dalle 1905 del 2009 alle 1689 del 2012 e dal numero di iscritti passati dai 10.723 del 2008 ai 7.334 del 2012. «Si tratta del primo esperimento che viene effettuato in provincia di Latina - ha spiegato il segretario generale Cgil Latina Anselmo Briganti - Un modo per la Cgil di dare un segnale di trasparenza non solo ai propri iscritti, ma anche ai cittadini del territorio». Attraverso il Bilancio sociale, infatti, la cittadinanza ha la possibilità di conoscere l’entità delle entrate, delle uscite e come vengono impiegate e utilizzate le risorse». «Il Bilancio sociale dà una fotografia dettagliata di quello che è lo stato di salute del settore - ha concluso il segretario Fillea Cgil Roma e Lazio Mario Guerci - Il comparto edile sta scomparendo ed è necessario ed urgente fare qualcosa. Nel Lazio, negli ultimi 4 anni, si contano 4.126 aziende e 30.000 lavoratori in meno». Oltre al comparto edile, anche quello nautica subisce un tracollo davvero pesante. Le difficoltà del Gruppo Rizzardi e Italcraft hanno fatto passare gli oltre 1.000 lavoratori impiegati fino al 2008 a qualche centinaia di unità.
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