Lavoratori Slm in stato di agitazione. La proclamazione arriva dalle organizzazioni sindacali Fisascat Cisl e Ugl provinciale dopo l’annunciata sospensione delle retribuzioni per mancanza di liquidità. Difficoltà economiche a cui, secondo i sindacalisti, non hanno mai fatto seguito progetti tesi alla salvaguardia del sito e delle maestranze. «Richiediamo inoltre di dare risposta alle svariate domande di incontro presentate dai sindacati - hanno commentato Maria Antonietta Vicaro dell’Ugl e Davide Favero della Fisascat Cisl - Finora abbiamo ricevuto solo rassicurazioni da parte del dottor Mignano, in nome del Sindaco. Dall’ultimo incontro tenutosi lo scorso 24 giugno con il nuovo liquidatore, l’ingegner Defend, è emersa una situazione confusa e frammentata. A tal fine sollecitiamo quindi un serio confronto per una verifica sulla reale situazione della società Slm spa». I lavoratori si trovano da ormai tre anni in cassa integrazione guadagni in deroga a tempo parziale e sul sito le attività sono ferme ormai da tempo in attesa che il Comune, socio di maggioranza al 95%, trovi soluzioni. Allo stato attuale, dopo gli equilibrismi in cerca di vie alternative al fallimento, non si intravedono soluzioni che possano garantire i finanziamenti dei fondi europei (circa 15 milioni di euro) in alternativa al fallimento. Il comune sta valutando come arrivare alla stima del bene per indire le vendite delle quote azionarie con un bando di gara pubblico. «Ricordiamo - concludono le organizzazioni sindacali - che è stato il Decreto legislativo 78 ad aver bloccato i finanziamenti dell’ente pubblico sulle partecipate, situazione che ha portato la società alla difficoltà economica. A questo chiaramente si aggiungono gli anni precedenti di cattiva gestione con società affittuarie morose, mancati investimenti su possibili partenariati e contratti che avrebbero portato sviluppo e occupazione sull’ennesimo “progetto a perdere” della nostra città».
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