Una protesta dei lavoratori Nexans (Foto: Ginnetti) |
«Un impegno forte della politica nei confronti dei lavoratori della ex Nexans di Borgo Piave per riportare a Latina il lavoro vero». E' questo quanto chiedono le organizzazioni sindacali (Filctem Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil alle istituzioni e, in particolar modo, alla regione Lazio. L'impegno della politica dovrà emergere nel prossimo incontro in programma per il 27 marzo in Regione durante il quale i sindacati cercheranno di focalizzare il confronto attorno ad alcuni temi predominanti. «Necessità di riapertura dei piani industriali che portino nel sito lavoro vero e non progetti sulla carta come è stato fino ad oggi - scrivono infatti in una nota le parti sociali - una cassa integrazione in deroga che allontani momentaneamente lo spettro della mobilità e quindi il licenziamento, una rimodulazione degli incentivi per questi lavoratori che, avendo creduto nelle promesse portate avanti dall'Azienda che parlava di corsi di formazione e di un piano industriale capace di creare occupazione, hanno perso denaro e occasioni di potersi ricollocare sul mercato». «Abbiamo chiesto alla politica un impegno forte - ha commentato Roberto Cecere, segretario provinciale della Femca Cisl Latina - un impegno verso il nostro territorio ed il suo sistema produttivo colpito da una crisi senza precedenti. Sulla Nexans è stato perso troppo tempo e forse anche occasioni importanti a causa anche di un chiaro piano che ha visto Latina tagliata fuori dai giochi aziendali, perché le produzioni del sito non sono state delocalizzate fuori dall'Italia, ma spostate nello stabilimento di Battipaglia. Ci auguriamo che dall'incontro del 27 marzo possano scaturire indicazioni e soluzioni chiare che diano speranze a questi 58 lavoratori e alle loro famiglie».
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