L'interno dello stabilimento |
Ancora problemi alla Scm (ex Gambro) di Tor Tre Ponti (Latina), l'azienda specializzata nella produzione di prodotti biomedicali. Dopo che l’azienda ha annunciato di voler tagliare, a partire dal mese di marzo, l’importo netto dello stipendio dei propri dipendenti del 15% è infatti scattata la protesta dei sindacati. «Un’altra tegola si abbatte sui lavoratori - ha spiegato infatti il segretario della Femca Cisl Roberto Cecere - già provati dalle difficoltà di un’azienda che è subentrata alla Gambro dopo che la multinazionale svedese aveva chiuso la fabbrica e spostato altrove le proprie produzioni. Uno stabilimento che non è mai decollato, con piani industriali cambiati in corso d’opera e con le maestranze che stanno usufruendo di ammortizzatori sociali». «Proprio nei giorni scorsi - prosegue il sindacalista - è stato firmato in Regione un ulteriore accordo di cassa integrazione della durata di un anno, che riguarderà tutti i 61 dipendenti». La dichiarazione dell’azienda di tagliare le buste paga ha fatto scattare la reazione delle segreterie provinciali di Femca Cisl, Filctem Cgil, Uilcem Uil, Ugl Chimici che, in una nota comune, hanno chiesto un incontro urgente alla Scm diffidandola dall’effettuare il taglio degli stipendi, considerata una procedura anomala ed illegale. «E' l’ennesima forzatura che l’azienda compie verso i propri dipendenti - conclude Cecere - poiché, ad oggi, sono cinque le mensilità arretrate ancora da pagare oltre alla annunciata sospensione della 13esima e della 14esima mensilità». Una situazione ormai non più gestibile che ha indotto il sindacato provinciale ad intervenire duramente con la richiesta di chiarimenti ed un incontro ai quali seguirà una assemblea con tutti i lavoratori per decidere quali azioni intraprendere per ripristinare una corretta gestione dei rapporti, il rispetto della legge e, soprattutto, una normale e puntuale erogazione degli stipendi dei lavoratori.
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