lunedì 25 novembre 2013

Caso Midal, si punta alla proroga della cassa in deroga. Ecco la situazione

Il supermercato di via Epitaffio (foto: Ginnetti)
Proroga della cassa integrazione in deroga per i punti vendita ex Midal di via Epitaffio, via Piave e Sabaudia. La decisione è stata presa nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali in accordo con la curatela fallimentare Midal rappresentata dai professori Cordopatri e Caldiero. Per quanto riguarda il punto vendita di via Piave, la curatela siglerà i contratti di vendita delle licenza con la società Iperbon che si è appena aggiudicata l'asta ed ha intenzione di aprire il prossimo Natale. Le persone coinvolte sono 13; attualmente i lavoratori sono in cassa integrazione in deroga fino al 31 dicembre e l'intenzione è quella di riassumerli a tempo indeterminato alle condizioni precedenti al fallimento del Gruppo Midal. Il punto vendita di via Epitaffio è invece stato aggiudicato all'asta da Cdk (Cassandra). L'accordo deve ancora essere siglato e il lavoratori (circa 23 persone) sono in cassa integrazione in deroga fino al 31 dicembre. Si prevede la riapertura a fine anno. Per quanto concerne il supermercato di Sabaudia la prima asta è andata deserta e si spera si possa trovare un nuovo imprenditore pronto a rilevarlo nelle prossime aste che prevedono un ribasso importante. Anche in questo caso il personale (circa 15 unità) è in cassa integrazione in deroga fino al 31 dicembre. I negozi della ex Q4, ex Q5 e Fiano Romano sono ancora a carico della società Brio. Dopo il sequestro del punto vendita le licenze e le attrezzature sono andate in mano alla curatela fallimentare mentre i lavoratori (complessivamente 70) sono in cassa integrazione in deroga fino al 31 dicembre, in attesa di capire il proprio destino lavorativo visto che non è ancora possibile attivare l'asta per l'affidamento del negozio. Il prossimo passaggio sarà presso il Ministero competente per capire se l’azienda ha i requisiti per poter accedere ad un anno di cassa integrazione straordinaria per chiusura. «Si auspica che una parte dei lavoratori ritrovi la sicurezza nelle future gestioni - commenta il segretario provinciale Ugl Maria Antonietta Vicaro - che a quanto pare fanno riferimento a imprenditori conosciuti. Per i punti ancora in capo alla vecchia gestione mostriamo preoccupazione, visto che saranno i giudici a stabilire tempi e modalità con le quali collocare i lavoratori, ora, in cassa integrazione».

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