lunedì 16 dicembre 2013

Licenziamento illegittimo alla Montebovi, il lavoratore dovrà essere reintegrato

L'avvocato Fabio Leggiero
Importante vittoria per un lavoratore della Montebovi di Aprilia estromesso dal proprio posto di lavoro illegittimamente. Era stato licenziato al termine di una procedura di mobilità chiusa da Industrie Roma srl già Montebovi (famosa fabbrica specializzata nella fabbricazione e produzione di prodotti dolciari), nel marzo del 2013 a fronte di un esubero di personale di 21 unità tra operai ed impiegati. Il lavoratore tra l’altro facente parte di categoria protetta ex legge 68/99 era stato incluso tre le unità in esubero. In base a quanto sostenuto dall'azienda il lavoratore doveva essere sacrificato poiché gli veniva attribuito un punteggio inferiore rispetto agli altri dipendenti. Giovedì scorso il Tribunale di Velletri ha accertato l’illegittimità del licenziamento al lavoratore condannando l’azienda alla reintegra sul posto di lavoro. Il lavoratore assistito dall’avvocato Fabio Leggiero giuslavorista del foro di Latina, ha messo in evidenza la violazione da parte dell’azienda dei criteri di scelta statuiti dalla Legge 223/91 articolo 5. «Il Tribunale - ha commentato l'avvocato Leggiero - ha accertato la violazione della legge sui criteri di scelta. L’azienda ha omesso di applicare in maniera oggettiva e verificabile i criteri applicati. Correttamente il Giudice, su nostra eccezione ha accertato che i criteri di scelta addotti dall’azienda (anzianità, carichi di famiglia ed esigenze tecnico produttive), non sono stati nel caso di specie applicati in concorso tra loro». «E' stata data troppa ridondanza alle esigenze tecnico produttive - continua l'avvocato Leggiero - applicando criteri quali: l’infungibilità, la polivalenza rispetto ad altri; ed assegnando un punteggio troppo sbilanciato in favore delle “paventate” esigenze tecnico produttive. Ciò ha alterato nel caso di specie, i criteri di imparzialità nella scelta dei lavoratori da individuare quali esuberi da porre in mobilità. Il Tribunale in funzione di Giudice del Lavoro ha correttamente applicato la norma in esame ristabilendo un diritto del lavoratore leso da scelte errate di parte datoriale la quale finalmente, a distanza di un anno dalla perdita del posto di lavoro (tra cigs e licenziamento), deve prendere atto della sentenza e reintegrare, nei prossimi giorni il lavoratore a dispetto di un mercato del lavoro reso da una flessibilità in uscita “troppo selvaggia” a causa di una legislazione che a seguito della Riforma del mercato di lavoro introdotta dall’ex Ministro “Fornero”, è sempre più sensibile alle esigenze di parte datoriale e sempre meno vicino ai lavoratori licenziati». «Se c’è qualcosa che può dare senso in questo momento ad un lavoro come il nostro - conclude l'avvocato - è la possibilità di ridare speranza attraverso la tutela giurisdizionale dei diritti in capo a ciascun lavoratore».

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