Esasperati per la gravità dei provvedimenti del Governo, primi tra tutti la Spending Review del 2012 e il disegno di legge di Stabilità 2013, i lavoratori dell’Inps della provincia di Latina (circa 200 distribuiti tra le sedi di Latina, Terracina e Formia) di concerto con le Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) delle altre sedi Inps di Italia, hanno proclamato lo stato di agitazione. «Nel dettaglio abbiamo deciso di riunirci in assemblea 30 minuti al giorno - ha spiegato Vincenzo Camerino della Rsu Inps Latina - Lo stato di agitazione è iniziato la scorsa settimana e proseguirà ad oltranza, fino a quando non verranno ascoltate le nostre richieste». Ad essere contestata è principalmente la misura prevista nella legge di Stabilità che chiede agli Enti Previdenziali ulteriori 300 milioni di euro di risparmi, che potrebbero essere reperiti dai fondi destinati alla contrattazione integrativa. Un taglio che, in base a quanto spiegato dai lavoratori alleggerirebbe lo stipendio di circa 400 euro al mese. «Abbiamo accettato lo stop del Contratto collettivo nazionale del lavoro fino al 2017 con la soppressione dell’indennità vacanza contrattuale, la drastica riduzione dei buoni pasto, la stretta sull’organico ed ora vogliono anche eliminare le somme economiche derivanti dal raggiungimento degli obiettivi di qualità ed efficienza che hanno un peso pari al 25% sul nostro stipendio - ha aggiunto la Rsu - Di sacrifici ne abbiamo fatti già abbastanza. Al nostro compenso mensile che continua a calare, corrisponde un quadro economico e sociale devastante che non ci permette di tenere il passo con l’inflazione». Una situazione che non può inoltre non tener conto del recente accorpamento di Inpdap ed Enpals con la creazione del cosiddetto «super Inps» con un conseguente aumento del carico di lavoro a fronte di una riduzione di organico complessivo. «La campagna denigratoria nei confronti del pubblico impiego è giunta all’epilogo - si legge nella nota della Rsu di Latina - dopo averci tolto la dignità di lavoratori ora vogliono toglierci anche i soldi! Chiediamo pertanto ai sindacati di superare le divergenze interne e lavorare uniti per difendere i lavoratori. Chiediamo che si organizzi una forma di protesta unitaria a livello nazionale che ridia al Sindacato il vigore di cui ha bisogno per opporsi a questi politici che invece di promuovere il lavoro tartassano i lavoratori». E’ importante ricordare come le difficili condizioni di lavoro del personale Inps tendono inevitabilmente a ripercuotersi sull’utenza che potrebbe andare incontro a diversi disservizi.
(Fonte: Quotidiano La Provincia)
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