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Studenti in classe (Foto: Ginnetti) |
Mondo della scuola in «ebollizione» dopo i provvedimenti legislativi che il Governo si sta apprestando a varare. A scaldare docenti e personale scolastico le recenti proposte presenti nella legge di Stabilità tra cui l’aumento dell’orario di lezione da 18 a 24 ore (in tal senso si è fatto un passo indietro, ndr), l’intenzione di prolungare oltre il 2014 e in prospettiva fino a tutto il 2017 il blocco della carriera e degli stipendi, la mancata conciliazione sulle progressioni di anzianità. Queste e molte altre questioni sono state affrontate martedì scorso nell’ambito dell’assemblea sindacale indetta unitariamente dalle organizzazioni Gilda Unams, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals che si sono spartite il territorio pontino dividendolo in 9 distretti (Latina presso Marconi capofila Gilda Unams, Priverno presso San Tommaso D’Aquino capofila Gilda Unams, Aprilia presso Roselli capofila Uil, Sezze presso II Pacifici e de Magistri dove si sono registrati dei problemi capofila Uil, Terracina presso Bianchini capofila Cisl, Formia presso Celletti capofila Cisl, Minturno presso Alberti capofila Flc Cgil, Fondi presso l’istituto de Libero capofila Flc Cgil e Cisterna presso l’istituto Volpi capofila Snals). «E’ stata partecipatissima, con oltre cinquecento presenze, l’assemblea unitaria coordinata dalla Gilda per il distretto 46 di Latina, Sermoneta e Pontinia - ha spiegato Patrizia Giovannini, coordinatore Gilda - e buona quella relativa al distretto di Priverno-Sonnino. Dall’importante appuntamento sono scaturite diverse proposte e due documenti unitari di mobilitazione che culmineranno nella protesta conclusiva in programma per il 24 novembre a Roma». «Siamo determinati ad intervenire contro provvedimenti che potrebbero incidere negativamente sulla scuola pubblica, mortificando i diritti costituzionali di tutti i cittadini - spiegano docenti e Ata (personale amministrativo e tecnico) del Distretto 46 Latina - Con la proposta della riduzione dell’orario di lavoro viene diffuso il messaggio degli insegnanti che lavorano poco. Vogliamo al contrario ribadire che ciò non è veritiero in quanto l’orario di lavoro è ben superiore a quello di lezione frontale, il nostro lavoro è inoltre spesso svolto in condizioni inique e in strutture fatiscenti. Al contrario i docenti all’estero hanno mense interne, luoghi e strumenti di lavoro puliti, dignitosi, efficienti e funzionali con una retribuzione adeguata». «Contestiamo poi fortemente la disposizione che obbligherebbe i docenti inidonei, colpevoli di essersi ammalati, a transitare nei ruoli del personale Ata - proseguono i docenti - mortificando sia la professionalità docente che quella di amministrativi e tecnici. Un’offesa intollerabile!».
(Fonte: Quotidiano La Provincia)
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