Lo scorso 26 ottobre è stato raggiunto nel gruppo Telecom Italia un importante accordo teso a salvaguardare le aspettative di coloro che hanno firmato accordi di mobilità volontaria per uscire dalle aziende e raggiungere la pensione. Telecom Italia, SSC e TI Sparkle, tutte aziende del gruppo Telecom, si sono impegnate alla «riassunzione con contratto a tempo determinato al termine del periodo di collocazione in mobilità, alle medesime condizioni economiche ed inquadramentali in essere all'atto della cessazione, per il periodo necessario all'acquisizione dei requisiti pensionistici secondo le vigenti norme di legge» di coloro che, posti in mobilità nel corso dell’anno 2012, non dovessero più raggiungere il diritto a pensione per effetto della riforma pensionistica introdotta dalla legge 214/2011 (la cosiddetta Riforma Fornero). «Riteniamo tali accordi estremamente importanti - ha spiegato il segretario generale Slc Cgil Bruno Carlo - in quanto consentono ai lavoratori interessati dai processi di mobilità volontaria, di poter finalmente accedere agli esodi previsti dai relativi accordi con la certezza del raggiungimento dei requisiti pensionistici. Ricordiamo infatti che tra le aziende del Gruppo e le organizzazioni sindacali, a novembre 2010, era stato siglato un accordo per la mobilità volontaria con il coinvolgimento di oltre 4.000 lavoratori nel periodo 2010/2012. Una intesa che aveva come riferimento la normativa pensionistica in vigore al momento della stipula». Tra i 4.000 lavoratori interessati figurano anche alcune decine di unità della provincia di Latina. L’effetto della sopraggiunta riforma Fornero rischia però di vanificare quell’accordo, in quanto i lavoratori interessati non hanno la certezza di raggiungere i requisiti per la pensione al termine della procedura di mobilità. «Informiamo che il Patronato Inca Cgil di Latina - conclude Slc Cgil - da noi prontamente aggiornato della novità introdotta da questo accordo, è a disposizione per ogni chiarimento in merito».
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