venerdì 5 luglio 2013

Scm (ex Gambro), i lavoratori presentano degli esposti alla Procura

L’assemblea dei lavoratori della Scm ha deciso di portare avanti l’occupazione ad oltranza del sito industriale di Latina Scalo fino alla soluzione della vertenza. Dal momento che la proprietà ha depositato esposti all’autorità giudiziaria contro i lavoratori, l’assemblea ha deciso di presentare a sua volta un esposto alla Procura della Repubblica di Latina spiegando nel dettaglio tutte le vicende susseguitesi fino al fallimento della Scm ed i gravi danni subiti dai lavoratori. I lavoratori hanno deciso anche di presentare un’istanza al giudice fallimentare del tribunale di Latina perché affidi il sito alla curatela fallimentare per far ripartire più velocemente lo stabilimento, vista la manifestazione di interesse dimostrata da parte di alcuni imprenditori. E’ stato deciso di scrivere un esposto all’Inps perché accerti eventuali abusi effettuati dall’azienda nel lasciare i dipendenti in cassa integrazione facendo lavorare nel contempo cooperative e personale della Cosmopharma srl invece di attingere dal bacino dei cassaintegrati così come prevede la legge.  L’assemblea ha stabilito inoltre di intraprendere una azione di risarcimento nei confronti di Cosmopharma srl per i danni ricevuti in quanto alcune commesse Scm sono state trasferite alla Cosmopharma depauperando il patrimonio commerciale Scm fino al fallimento. «La massiccia presenza dei dipendenti all’assemblea - ha commentato il segretario Femca Cisl Roberto Cecere - è la dimostrazione del grande senso di responsabilità che queste persone stanno dimostrando in questo delicato momento. Le azioni in campo, anche giudiziarie, rappresentano solo uno strumento di difesa della loro dignità di lavoratori e di cittadini. Insieme con una delegazione di lavoratori della Scm, approfitteremo della presenza a Latina del ministro Mario Mauro, venerdì pomeriggio (oggi, ndr), per consegnargli una missiva che racconta l'intera vicenda ex Gambro e che contiene una richiesta d’incontro al ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato affinché si apra un tavolo di discussione sulla vicenda». 


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