Striscioni di protesta davanti la Montebovi |
«La sentenza emessa del Tribunale di Velletri, che ha accertato l’illegittimità del licenziamento di un lavoratore appartenente a una categoria protetta e ha di fatto condannato le Industrie Roma al suo reintegro, deve aprire uno spazio di riflessione importante che riguarda non solo la vicenda della ex Montebovi ma l’intero sistema dei diritti dei lavoratori». E' questo il commento della consigliera regionale del gruppo Per il Lazio Rosa Giancola sul caso delle Industrie Roma, condannate dal Tribunale a reintegrare un lavoratore posto in mobilità in violazione dei criteri di scelta della legge 223 del 1991. La sentenza apre però uno squarcio più ampio sul sistema di gestione delle crisi aziendali, talvolta poco trasparente e troppo spesso incline a derogare al diritto e alla legge. «Ho seguito la vicenda della ex Montebovi dall’inizio – aggiunge la consigliera Giancola – portando solidarietà ai dipendenti sia prima che dopo la mia elezione in Consiglio regionale. Oggi questa sentenza ristabilisce un ordine di verità e un principio fondamentale a tutela dei lavoratori. Ma contribuisce a delineare anche un quadro preoccupante che le istituzioni hanno il dovere di indagare. Troppo spesso infatti la crisi economica offre a imprenditori senza scrupoli spazi per derogare al diritto e alla legge. E’ ciò che abbiamo visto alla ex Montebovi e in molte altre realtà del nostro territorio». «La domanda che dobbiamo farci allora – spiega ancora Rosa Giancola – è se anche la politica e le istituzioni abbiamo derogato al loro compito di mantenere saldi i diritti, preferendo legiferare secondo ricette economiche precostituite che hanno avuto come unico obiettivo l’incremento della finanza e del mercato e adattando a questo anche la vita delle persone. Se le politiche sul lavoro e sull’occupazione hanno un senso, il faro di ogni intervento deve tornare ad essere l’articolo 1 della nostra Costituzione».