sabato 15 giugno 2013

Selex Es, l'azienda torna a trattare con le parti sociali

Dopo una drastica rottura si riapre il tavolo di confronto tra i vertici Selex Es e le parti sociali. Al centro della discussione i 1.938 esuberi dichiarati dal Gruppo metalmeccanico che lo scorso martedì hanno portato le maestranze dei circa 50 stabilimenti Selex Es di tutta Italia ad incrociare le braccia. Nel dettaglio la trattativa ripartirà il prossimo 20 giugno, sempre presso l'Unione degli industriali a Roma. Come si ricorderà, lo scorso 6 giugno, Selex Es ha confermato la chiusura di 22 siti su 55 che comporteranno 1.938 esuberi così suddivisi: 810 unità in mobilità volontaria, 1.037 unità in cassa integrazione straordinaria a zero ore per due anni a partire dal prossimo primo luglio e 91 esuberi legati alle società controllate. A tutto ciò vanno inoltre aggiunte le 4 ore di cassa integrazione straordinaria collettiva a settimana che Selex intende richiedere per l’intera forza lavoro, sempre per due anni. Gli esuberi sono concentrati maggiormente sugli “indiretti” (1.041) rispetto ai lavoratori “diretti” (781), su un organico totale di 10.784 unità.  Per quanto riguarda lo stabilimento di Cisterna sono stati dichiarati 105 esuberi su 557 unità di cui 21 mobilità volontarie con inserimento in cassa integrazione straordinaria a zero ore per due anni. Tutto ciò nonostante il trasferimento nello stabilimento di Cisterna di 80 lavoratori provenienti dal sito ex Selex Galileo di Pomezia che verrà chiuso. Un piano industriale che ricade sulle buste paga dei lavoratori e che non darebbe alcun aiuto nel far ripartire il sito di Cisterna, come l’azienda ha in più occasioni dichiarato di voler fare. Intanto Finmeccanica cerca disperatamente garanzie dal suo principale finanziatore (lo Stato italiano che ha una partecipazione al 30%), il quale ha per il momento smesso di finanziare i progetti avviati con il Gruppo. «Non accetteremo scelte unilaterali - commenta il segretario Ugl Maria Antonietta Vicaro - l’azienda ha sempre evidenziato la necessità di condividere il nuovo percorso legato al piano industriale conseguente alla fusione delle tre Selex (Elsag, Sitemi Integrati e Galileo) che coinvolge 12.500 lavoratori in Italia. Proprio per questo l’unico ammortizzatore che siamo disposti ad accettare sono i Contratti di solidarietà. Nessuno deve essere discriminato, nessun lavoratore deve sentirsi penalizzato. Auspichiamo a una serena discussione, ma se così non fosse, siamo pronti a dare di nuovo battaglia».

3 commenti:

  1. L'accordo sottoscritto tra le OOSS e azienda,non e' stato sottoposto a referendum ai lavoratoti .sopratutto agli anziani che vanno a carico della collettivita' per 3anni di cassa integrazione straordinaria a zero ore.
    Viva la democrazia sindacale

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  2. L'accordo sottoscritto tra le OOSS e selex ES non e' stato prima sottoposto a referendum dei lavoratori sopratutto a quegli over 50 che andranno a carico della collettivita' con la cassa integrazione a zero ore.
    Viva la democrazia sindacale

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  3. L'accordo sottoscritto tra le OOSS e selexES non e' stato prima sottoposto al referendum dei lavoratori sopratutto a quelli over 50 che saranno messi a carico della collettivita' con la casas integrazione a zero ore

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