lunedì 8 aprile 2013

Selex, la riorganizzazione del Gruppo porterà oltre mille esuberi in tutta Italia

Si è tenuto la scorsa settimana presso l'Unione industriali di Roma l’incontro tra i vertici della Selex Es (Gruppo Finmeccanica) e le organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm e Ugl Metalmeccanici per discutere del piano industriale della nuova realtà nata il primo gennaio di quest’anno dopo la fusione delle tre Selex (Galileo, Sistemi Integrati, Selex Elsag). Parliamo di un Gruppo che complessivamente raggruppa circa 20.000 lavoratori in Italia e all’estero. In particolare per quanto riguarda la fabbrica di Cisterna, dove lavorano più di 540 lavoratori attualmente in cassa integrazione (situazione derivante dal precedente progetto di fusione tra Selex Communications e Selex Elsag, ndr), l’azienda ha comunicato che il sito rimarrà strategico per quanto riguarda la produzione e la logistica. Per quanto concerne le altre realtà è invece prevista una riorganizzazione che vedrà la chiusura con relativo accorpamento su altre sedi di circa 22 siti, su un totale di 48 in Italia. Inoltre l’azienda ha annunciato esuberi pari a 1098 lavoratori indiretti e 840 diretti che saranno in parte gestiti con la mobilità volontaria già in essere per 810 lavoratori e per il resto con ulteriore procedura di cassa integrazione straordinaria da definire nei prossimi giorni. A Cisterna verranno dunque trasferite attività attualmente in essere presso lo stabilimento Selex Galileo di Pomezia, in particolare puntando sulla produzione Smt e sui sistemi avionici e riparazione, Iff civile, Prototipi e Meccanica. «La Selex Es che ha dichiarato di voler puntare su Cisterna per migliorare le  situazioni di eccellenza per produzione e logistica - spiega il segretario provinciale Ugl Maria Antonietta Vicaro - ha comunque rappresentato una serie di problematiche a livello nazionale che, visto lo stallo del Governo e la riduzione delle risorse, potrebbero tradursi in disagi finanziari. Gli esuberi che ormai da tempo riguardano i lavoratori indiretti e che hanno prodotto pesanti ricadute economiche sulle buste paga di alcuni lavoratori, dovranno essere gestiti in termini diversi rispetto a quelli precedenti».

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