giovedì 7 marzo 2013

Pozzi Ginori, la caduta a picco del settore accresce il rischio occupazionale

Mercoledì scorso presso la sede di Confindustria di Latina si sono riunite le segreterie territoriali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil e Ugl Chimici assistite dai rispettivi componenti della Rsu e la Direzione Aziendale Pozzi Ginori rappresentata da Ivano Bizzaro, Giuseppe Rinaldi, Eric Jauffret e Daniel Corouge. La riunione era stata programmata in vista della scadenza della cassa integrazione prevista per il 25 marzo. La Direzione Aziendale ha ribadito la drammaticità della situazione, visto lo stato del settore delle produzioni di ceramiche sanitarie, condizionato negativamente dall'andamento disastroso della edilizia residenziale, principale volano per i produttori di ceramica. Tutti i principali produttori del settore, si dividono fette di un mercato che richiede pezzi sempre più bassi e che prevede una ulteriore flessione per il 2013. In questo quadro non fa eccezione il gruppo Sanitec, con un meno 10% previsto quest'anno rispetto al precedente. Situazione ancora più complicata per lo stabilimento Pozzi di Gaeta dove si producono articoli di alta gamma nel settore, quelli che stanno risentendo in misura ancora maggiore la crisi. La Direzione Aziendale ha quindi confermato le previsioni negative già preannunciate nel precedente incontro del 10 febbraio, fissando il budget produttivo 2013 a soli 330.000 pezzi. Il riflesso negativo sull'occupazione si attesta quindi, secondo le stime aziendali, con un surplus di lavoratori per il 2013 che avrà un picco massimo di 130 unità. Un quadro sconfortante, che ha spinto le Organizzazioni sindacali a chiedere garanzie sulla 'tenuta' del sito produttivo di Gaeta che è tarato su un potenziale produttivo di quasi un milione di pezzi annui. A tale proposito è venuta l'unica nota timidamente positiva della giornata, in quanto l'Azienda ha confermato la volontà di Sanitec di non pensare ad un disimpegno, ma di voler considerare lo stabilimento del sud pontino come punto fermo della propria struttura produttiva. Pertanto ne ricapitalizzerà le perdite operative del 2012 (circa tre milioni di euro) ed investirà un ulteriore milione e mezzo di euro quest'anno, per riorganizzare la struttura della fabbrica adeguandola ai volumi di produzione previsti. La Rsu e le Segreterie Provinciali, unanimemente, hanno posto alla Direzione Aziendale alcune condizioni imprescindibili per poter pensare ad un possibile accordo. In particolare, pur riconoscendo la fase di totale emergenza in cui ci trova ad operare, hanno ribadito l'assoluta necessità di garantire una gestione trasparente ed equa della cassa integrazione per tutti i lavoratori coinvolti. Inoltre la delegazione sindacale ha chiarito in maniera definitiva la propria incrollabile volontà di prevedere un sostegno al reddito per i lavoratori coinvolti dalla cassa integrazione, con modalità e quantità da definire in un prossimo incontro fissato per il giorno19 marzo. Sindacato e Rsu incontreranno le maestranze in una assemblea il prossimo 14 marzo.

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