sabato 4 maggio 2013

Acqualatina annuncia un esubero di 73 unità. I sindacati puntano alla “solidarietà"

Si è svolto nella giornata di venerdì scorso l'incontro tra le segreterie provinciali di Femca Cisl, Filctem Cgil, Uiltec Uil, la Rsu (rappresentanza sindacale unitaria) e la Direzione Risorse Umane di AcquaLatina spa volto a discutere sulla difficile situazione economica della società. Proprio nei giorni scorsi l'azienda aveva infatti annunciato un esubero di 73 dipendenti appartenenti a varie qualifiche e profili professionali. Le organizzazioni sindacali hanno respinto al mittente tale richiesta invitando la società ad aprire, come ammortizzatore sociale, i contratti di solidarietà per dividere equamente tra tutti i lavoratori gli effetti negativi della crisi. Nel corso dell'incontro la società ha espresso la necessità di ridurre del 25% il totale delle ore lavorate dal personale. Le indennità previste per gli ammortizzatori sociali copriranno l'80% della cifra mensile e questo permetterà ai lavoratori impattati di subire perdite economiche limitate al 5-8% dello stipendio. Il confronto fra le parti proseguirà il 20 maggio e nel frattempo le organizzazioni sindacali incontreranno i lavoratori in apposite assemblee per informarli sullo stato delle trattative. Le motivazioni che hanno portato Acqualatina a questa drastica decisione sono riconducibili, secondo l'azienda, ad una profonda crisi di carattere economico e finanziario dovuta sia ad un calo di ricavi che al perdurare di problematiche legate agli incassi delle fatture emesse. La società parla di crediti commerciali scaduti al dicembre dello scorso anno di 65 milioni di euro, pari al 10% dell'intero fatturato globale emesso da AcquaLatina dall'inizio del 2002. Cifre importanti alle quali devono essere sommati aggravi di costi legati al recupero delle somme dovute dai debitori. A questo stato di cose deve aggiungersi, sempre in base a quanto spiegato dall'azienda, anche un consistente calo dei volumi di acqua erogata a causa del contrarsi dei consumi delle famiglie colpite dalla crisi economica ed il nuovo Metodo Tariffario disciplinato dall'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas che ha determinato un forte calo dei ricavi già nel corso del 2012, che sia accentuerà ancor di più nel 2013». «Questa vicenda merita tutta la nostra attenzione - commenta Roberto Cecere, segretario provinciale della Femca Cisl di Latina - Parliamo infatti di una società rilevante per la nostra provincia che occupa circa 400 persone ed offre un servizio estremamente importante e delicato a tutto il territorio. Siamo pronti, insieme ai lavoratori, a sostenere i sacrifici necessari al rilancio di Acqualatina a fronte di un percorso aziendale serio e concreto che la faccia uscire dalle secche di una crisi finanziaria decisamente pericolosa».

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