mercoledì 22 maggio 2013

Acqualatina, Contratti di solidarietà per 156 lavoratori

“Contratto di solidarietà” per 156 lavoratori su circa 350 totali che ruoteranno su turni di 67 persone. E' questo quanto previsto dall'intesa firmata lunedì scorso da Acqualatina Spa, Femca Cisl, Uiltec Uil e Rsu aziendale (Filctem Cgil non ha siglato l'accordo, ndr). Contestualmente verrà aperta una procedura di mobilità per altre 25 unità che si agganceranno alla  pensione e riceveranno un incentivo economico all’esodo. Il contratto di solidarietà partirà dal primo luglio di quest’anno, avrà una durata di 24 mesi salvo eventuale proroga, interesserà soltanto lavoratori con la qualifica di impiegato e comporterà una riduzione di lavoro settimanale del 21,04% o del 28,05% a seconda dei vari ambiti lavorativi. La società si impegna ad anticipare ai lavoratori interessati dall’accordo il trattamento previsto dalla legge e pari all’80% nonché il corrispondente valore nominale del buono pasto qualora, non venisse erogato a causa della riduzione di orario per la mancata rotazione. All’incontro ha preso parte anche l’amministratore delegato della società Raimondo Besson che ha illustrato le motivazione che hanno spinto l’azienda ad annunciare gli iniziali 73 esuberi. Secondo Acqualatina l’esubero deriva da una profonda crisi di carattere economico e finanziario connessa ad un calo dei ricavi e al perdurare di problematiche legate agli incassi delle fatture emesse. Sempre in base a quanto spiegato dalla società, i crediti commerciali scaduti al dicembre dello scorso anno ammontano a 65 milioni di euro, pari al 10% dell’intero fatturato emesso da Acqualatina dall’inizio del 2002. A questo stato di cose l’azienda aggiunge anche un consistente calo dei volumi di acqua erogata a causa del contrarsi dei consumi delle famiglie colpite dalla crisi economica e il nuovo Metodo tariffario disciplinato dall’Autorità per l’energia elettrica ed il gas che ha determinato un forte calo dei ricavi già nel corso del 2012 e che dovrebbe accentuarsi ancor di più nel 2013. «Besson - ha spiegato la Femca Cisl Latina - ha parlato della necessità di una nuova organizzazione non più rigida ma modulabile secondo le esigenze contingenti, tracciando anche qualche scenario futuro legato ad una società in grado di incrementare la produttività e l’efficienza recuperando valore e competitività. Alla richiesta sindacale di adottare, così come è avvenuto in altre realtà, un modello che preveda la partecipazione dei lavoratori alla gestione societaria tramite un azionariato diffuso, l’amministratore delegato non ha chiuso la porta alla proposta sulla quale si potrà lavorare in futuro. Besson ha poi ricordato come il territorio gestito dall’Ato 4 Lazio Meridionale, possa vantare lungo le sue coste ben 5 Bandiere blu, un esempio dovuto al lavoro capillare e professionale degli uomini di Acqualatina nella depurazione delle acque». La mancata firma dell'intesa da parte di Filctem Cgil ha generato uno scontro tra le organizzazioni sindacali. 

L'INTERVENTO DELLA FILCTEM CGIL
«Abbiamo ritenuto opportuno non siglare l'accordo in quanto - spiegano i segretari Filctem Cgil Walter Cassoni e Silvestro Fiorin - Il criterio dominante delle esigenze tecnico-organizzative aziendali potrebbe non garantire una gestione equa nell’applicazione della riduzione d’orario individuale; la nostra richiesta di integrazione economica a copertura del 20% non coperto dalla prestazione Inps non è stata presa in considerazione; al momento risulta non quantificabile l’effettiva perdita economica individuale mensile in quanto la parziale non retribuzione di alcuni istituti contrattuali (ferie, malattia, legge 104, Previdenza complementare Fondoenergia e ticket) potrebbe anche raddoppiare la stessa; la garanzia circa il riconoscimento del ticket che il singolo lavoratore avrebbe perso per effetto della riduzione d’orario potrebbe venir meno data la tempistica e le modalità dello stesso; la controparte e il resto della rappresentanza sindacale hanno rigettato l’ipotesi di una validazione dell’accordo per mezzo di una votazione democratica dei lavoratori in una specifica assemblea».

LA RISPOSTA DELLA FEMCA CISL
«La mancata firma dell'accordo da parte della Cgil è un segnale delle riserve mentali di questo sindacato  - ha spiegato il segretario Femca Cisl Latina Roberto Cecere - Non è vero che i lavoratori subirebbero le perdite economiche descritte dalla Cgil in quanto l'accordo è stato calcolato proprio per recare il minor danno possibile anche grazie al recupero del buono pasto». 

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