venerdì 10 maggio 2013

«Vacanza contrattuale“, prima vittoria per le guardie giurate particolari

Sfiora i 3.000 euro la somma che gli istituti di Vigilanza pontini dovranno pagare alle guardie giurate particolari che, tramite l’avvocato Luigi Cerchione, hanno presentato ricorso per emissione di decreto ingiuntivo al Tribunale di Latina. Proprio lo scorso 30 aprile, infatti, il giudice Corradino Diana della Sezione Lavoro del tribunale pontino, «dopo aver rilevato che dai documenti prodotti il credito risulta certo ed esigibile, ha ingiunto Securitas Metronotte a pagare al lavoratore ricorrente la somma di 2.934 euro, oltre le spese». L’azienda può opporsi a questa decisione entro 40 giorni dalla notifica. Se non lo farà, il decreto diventerà esecutivo e definitivo. Si tratta di una vittoria importante per i lavoratori assistiti dalla Uiltucs Uil di Latina che potrebbe tracciare la strada agli altri circa 180 ricorsi presentati dai lavoratori di Securitas Metronotte, Italpol, Cosmopol e Soes (società che fa riferimento allo stesso Contratto collettivo nazionale del lavoro delle guardie giurate). «L’elemento più rilevante - ha spiegato l’avvocato Cerchione - non è fornito dalla somma ma piuttosto dal principio che ricorda ai datori di lavoro la necessità di rispettare gli accordi, anche in tempo di crisi». Nello specifico la somma in questione riguarda la “vacanza contrattuale” ossia una indennità economica riconosciuta ai lavoratori nel caso in cui il contratto nazionale sia scaduto e non venga rinnovato per i tre mesi successivi. In questa situazione particolare, dunque, ogni lavoratore ha diritto alla “vacanza contrattuale” nel periodo che va dal primo novembre 2009 al gennaio 2013 per una cifra complessiva pari a 2934,08 euro. «Al contrario il nuovo Contratto nazionale - spiega il segretario Uiltucs Uil Latina Gianfranco Cartisano che, a differenza delle altre organizzazioni sindacali non ha apposto la propria firma - prevede una “vacanza contrattuale” di soli 450 euro lordi da erogare una tantum nell’arco dei 3 anni. Una cifra che i lavoratori hanno rifiutato di accettare presentando così ricorso al Tribunale per recuperare le indennità loro dovute». 

IL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO
«Il nuovo Contratto collettivo nazionale del lavoro firmato, dopo un’attesa di oltre quattro anni, dalle altre organizzazioni sindacali - spiega Gianfranco Cartisano della Uiltucs Uil Latina - può essere definito un “accordo bidone” in quanto prevede aumenti salariali bassissimi con una svalutazione che raggiunge il 30%, cancella la storia professionale delle guardie particolari giurate e favorisce la precarizzazione del settore». «Dei circa 48mila istituti di tutta Italia abilitati alla vigilanza armata, molti sono presenti nella provincia di Latina con una mole importante di lavoratori che ci hanno chiesto di non firmare - aggiunge il sindacalista - Non firmeremo mai questo accordo in quanto prevede un aumento salariale di soli 60 euro in sette anni e una “vacanza contrattuale” di soli 450 euro». «Tale contratto - prosegue Gianfranco Cartisano - a nostro avviso crea enormi problemi ai lavoratori del comparto. L’allineamento delle qualifiche porterà non solo ad un demansionamento, ma anche a disincentivare gli istituti di Vigilanza alle assunzioni a tempo indeterminato e quindi incrementerà la precarizzazione. Questo per effetto della nuova disposizione in base alla quale il livello di entrata di un lavoratore passerebbe al successivo dopo 48 mesi». Al fine di rendere più chiara la situazione a tutti i lavoratori del comparto, in questi giorni la Uiltucs Uil di Latina è impegnata nelle numerose assemblee indette sui luoghi di lavoro volte a spiegare il motivo e le ragioni del rifiuto all’approvazione del Contratto collettivo nazionale del lavoro dei vigilantes. «La Uiltucs Uil nazionale - conclude Gianfranco Cartisano - ha comunque richiesto alle associazioni datoriali di proseguire la trattativa per raggiungere un accordo per il rinnovo del Contratto rispettoso dei diritti acquisiti e dignitoso dell’adeguamento salariale».
(Fonte: Quotidiano La Provincia)

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