venerdì 17 maggio 2013

Unione Studenti contro i test Invalsi nelle scuole

Studenti in classe (Foto: Ginnetti)
L’Unione studenti di Latina interviene con forza contro i test dell’agenzia Invalsi che nella giornata di ieri hanno coinvolto studenti e studentesse frequentanti il secondo anno di ogni ordine e grado. «L’Unione degli Studenti di Latina - spiega in una nota il responsabile di Latina - così come sindacati e associazioni studentesche, si schiera contro il modello valutativo e didattico delle prove in questioni, poiché oltre a non fornire un dato reale delle capacità degli studenti, si presenta infatti come uno strumento di schedatura e di valutazione repressiva: l’anonimato dei test è del tutto fittizio in quanto la prova è contrassegnata da uno specifico codice collegato al singolo studente. Il successo di una scuola nella compilazione delle prove indirizzerà inoltre il ministero nell’assegnazione dei fondi scolastici, alimentando la retorica del “merito” e dell’eccellenza, in una classifica tra scuole di serie A e scuole di serie B senza incoraggiare le scuole più in difficoltà». «Boicottiamo i test Invalsi - prosegue il documento dell’Unione degli Studenti - poiché costringono docenti e studenti ad un appiattimento critico e creativo, a fronte del nozionismo e della massificazione del pensiero. Boicottiamo i test Invalsi perché il loro costo elevato, pari a 14 milioni di euro, non è tollerabile con una sistema di diritto allo studio assente, i numerosi tagli alla scuola pubblica e al corpo insegnanti. Ci opponiamo ai test Invalsi - prosegue Luca Santangelo - perché non hanno alcuna validità oggettiva; perché mirano a creare una classifica di studenti e scuole in tutta Italia senza considerare che ogni individuo ed ogni istituto parte da situazioni e contesti diversi tra loro; perché non portano ad un effettivo miglioramento delle singole scuole. Pretendiamo che il Ministero partecipi al dibattito sulla didattica e sul sistema valutativo della nostra scuola pubblica. Chiediamo che si investa su serie indagini statistiche, non repressive, che fotografino la realtà in tutte le sue sfaccettature, compreso il piano d’offerta formativa e le altre attività didattiche». 

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