Una precedente protesta |
«Chiediamo un incontro all’azienda e alle istituzioni locali per capire quale sarà il destino dei 50 lavoratori della Nexans di Latina che sono ancora in attesa di risposte sul proprio futuro, mentre a breve scadrà la cassa integrazione». A parlare è il segretario provinciale dell’Ugl Chimici Latina, Armando Valiani, al termine dell’assemblea di fabbrica organizzata nei giorni scorsi dall’Ugl Chimici e dalla Femca Cisl. Come infatti si ricorderà la Nexans di borgo Piave, nel maggio 2010, ha annunciato una cessazione di attività. Al fine di rispondere alla propria responsabilità sociale la multinazionale francese produttrice di cavi elettrici si era impegnata a ricollocare le circa 170 unità rimaste senza lavoro attraverso un piano di reindustrializzazione che avrebbe visto subentrare nuove realtà imprenditoriali. Dopo una iniziale proposta che vedeva scendere in campo un gruppo di quattro società (Vetreco, Consorzio Alliance, Imq e Mixer) l’intera operazione è naufragata in quanto vi è stato un graduale ritiro da parte dei soggetti interessati. Nel frattempo oltre 100 unità hanno deciso di fuoriuscire volontariamente mentre per i 50 lavoratori rimasti la situazione è ancora congelata. Tra qualche mese, inoltre, scadrà la cassa integrazione e i lavoratori si troveranno senza alcun tipo di sostegno economico. «Avevamo siglato un accordo che prevedeva il rilancio del sito e il conseguente riassorbimento del personale. Ora quindi chiediamo che venga rispettato - ha proseguito il segretario Ugl Armando Valiani - Vogliamo conoscere quello che Nexans intende realmente fare per trovare nuovi imprenditori per la reindustrializzazione dello stabilimento e dare così serie prospettive di ricollocamento al personale». «Per il prossimo 10 ottobre - conclude il segretario provinciale Ugl Chimici Valiani - abbiamo convocato una nuova assemblea e, se anche per questa data non ci saranno risposte, abbiamo già concordato di mettere in campo ogni iniziativa possibile per tutelare questi lavoratori».
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