giovedì 6 settembre 2012

Scuola, le lezioni ripartono all'insegna della confusione


L’introduzione del concorso e la conseguente eliminazione delle graduatorie, ha mandato su tutte le furie i precari della scuola della provincia di Latina che proprio non ci stanno a farsi «scavalcare» dopo anni ed anni di attesa. La loro rabbia è esplosa martedì scorso quando i precari del coordinamento di Latina si sono uniti ai loro colleghi di tutta Italia prendendo parte ad una manifestazione di protesta contro le recenti decisioni del Governo che si è svolta sotto il Miur (Ministero istruzione, università e ricerca) a Roma. «Il concorso andrebbe anche bene - ha spiegato la coordinatrice Gilda Patrizia Giovannini - ma non in questi termini e soprattutto non senza aver prima messo ordine alle graduatorie già esistenti e sistemato i vincitori dell’ultimo concorso del 1999». «Al momento c’è solo una grande confusione - ha proseguito la coordinatrice Gilda - un test di accesso con misure inique e il rischio che il requisito dell’abilitazione lasci fuori i precari storici. Per di più il tutto è stato deciso unilateralmente, senza un necessario e approfondito confronto con le parti sociali e professionali». Come è noto Gli aspiranti insegnanti che vorranno partecipare al concorso per la scuola 2012 dovranno presentare la domanda di iscrizione entro il 24 ottobre. Potranno accedere al concorso coloro che sono in possesso dell’abilitazione; docenti in possesso del titolo di laurea purché conseguito entro il 2001/02 per corsi quadriennali, 2002/03 per i corsi quinquennali e 2003/04 per i corsi esaennali; diplomati (Isef, Conservatori, Accademie) che hanno conseguito i diplomi entro l’anno in cui si conclude il periodo prescritto dal relativo piano di studi a decorrere dall’anno accademico 1998/99. Per i posti della scuola dell’infanzia, possono partecipare coloro che hanno un titolo di studio conseguito al termine dei corsi triennali e quinquennali sperimentali della scuola magistrale o dei corsi quadriennale o quinquennale sperimentale dell’istituto magistrale, iniziati entro l’anno scolastico 1997-1998, o comunque conseguiti entro l’anno scolastico 2001-2002; mentre per medie e superiori possono partecipare quanti alla data di entrata in vigore del Decreto legislativo 24 novembre 1998, numero 460 erano già in possesso di un titolo di laurea o di un diploma conseguito presso le accademie di belle arti e gli istituti superiori per le industrie artistiche, i conservatori e gli istituti musicali pareggiati, gli Isef, che alla stessa data di entrata in vigore del suddetto decreto consentivano l’ammissione ai concorsi ordinari, o ancora coloro che abbiano conseguito quei titoli entro l’anno accademico 2001-2002, se si tratta di corso di studi quadriennale o inferiore; entro l’anno accademico 2002-2003, se si tratta di corso di studi quinquennale; entro l’anno accademico 2003-2004, se si tratta di corso di studi esennale. Il concorso si svolgerà a partire da una preselezione. Coloro che la supereranno potranno accedere alla prova scritta che si svolgerà a gennaio 2013. Chi supererà la prova scritta avrà accesso a quella orale, che consisterà in una simulazione di una lezione per verificare l’abilità didattica dell’insegnante. Le prove d’esame si concluderanno alla fine di luglio 2013.

NIENTE PIU' GRADUATORIE La sbandierata «rivoluzione» del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo mira ad eliminare le graduatorie reintroducendo, a partire dalla primavera del 2013, i concorsi ogni due anni. In base a quanto spiegato nei giorni scorsi dal ministro Profumo, infatti, «ventunomila nuovi docenti entreranno in classe fra pochi giorni, presi dalle graduatorie storiche. Altri ventiquattromila saranno insediati a settembre 2013, metà dalle graduatorie, metà dal nuovo concorso che stiamo organizzando. Altri diecimila insegnanti in primavera: metà assunti dalle graduatorie, metà con un bando. Ma dopo basta: i vincitori devono essere pari ai posti disponibili». Le novità non piacciono però ai precari che hanno incrementato la loro protesta. Il fatto che il Ministro dell’Istruzione, Profumo, voglia smaltire le graduatorie di accesso alla professione solleva infatti molti dubbi. In questi anni si sono accumulati più di 163 mila precari tra questi quelli storici che hanno vinto i concorsi del 1990, del 1994 e del 1999 i quali lamentano la lesione di un diritto e chiedono tutti i posti disponibili. Per maggiori informazioni è possibile consultare il seguente link: http://www.istruzione.it/web/ministero/focus240812

A LATINA ANCHE LA RIDUZIONE DEGLI INCARICHI Tra le altre problematiche rilevate nella provincia di Latina quella relativa alla riduzione degli incarichi. Ad esempio i docenti della classe 19 (Diritto) sono stati esclusi dai licei mentre insegnanti di altre classi di concorso sono stati costretti a passare dalle superiori alle medie declassando la loro posizione. Una scelta che va anche a togliere posti ai colleghi delle medie. Il tutto inserito all’interno di uno scenario che, con il ridimensionamento, ha visto passare gli istituti presenti nella provincia di Latina da 100 a circa 80. Un quadro davvero desolante che pesa sulla spalle sia dei circa 4mila precari della scuola della provincia di Latina, sia sugli alunni costretti ad una scuola priva di risorse e dal futuro sempre in bilico.

ASSEGNAZIONE IN RUOLO E A TEMPO DETERMINATO Da una parte la contrarietà per il «concorsone», dall’altra lo stress per l’imminente avvio di un anno scolastico che si prospetta esplosivo e all’insegna della confusione assoluta. «Il nuovo anno scolastico sta partendo e, vista la situazione tutt’altro che chiara, il Gilda non può che esprimere perplessità». A parlare è la coordinatrice Gilda Patrizia Giovannini che fa una panoramica sul mondo della scuola davvero preoccupante. «Solo per fare un esempio siamo ancora senza istruzioni operative per attivare le supplenze - ha aggiunto Patrizia Giovannini - L’inizio dell’anno scolastico è alle porte e ancora non c’è né un’informativa, né la stesura di una circolare». «L’unica nota positiva - aggiunge la coordinatrice Gilda - riguarda i ricorsi per il sostegno che hanno permesso di aiutare moltissime famiglie. Grazie al nostro intervento quest’anno ci saranno 170 posti in più andando così a recuperare quell’importante proporzione di un insegnante di sostegno per alunno finora non rispettata». Mentre per le immissioni in ruolo sono già state assegnate 224 cattedre, proprio in questi giorni si sta lavorando per gli 800 posti da assegnare in parte con cattedre a tempo determinato (supplenze annuali) e in parte sommando ore cumulabili. «La scuola ha bisogno di più chiarezza. Così come si presenta al momento, può essere paragonarla al cavallo senza briglie raccontato da Dante - ha concluso la coordinatrice del Gilda - C’è bisogno di un cavaliere che ne indirizzi il cammino».

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