martedì 11 settembre 2012

Asilo di via Budapest, la protesta si infuoca


Non si arresta la protesta delle circa 25 tra educatrici ed ausiliari dell’asilo nido comunale di via Budapest e di via Aniene che il giorno dell’apertura della scuola (ieri, ndr) si sono ritrovate senza contratto di lavoro. Una situazione che ha impedito il regolare servizio scolastico a scapito dei tanti bambini iscritti, causando anche delle problematiche alle famiglie che sono state costrette a riportare i propri figli a casa. Il nodo è legato all’appalto del servizio che, per l’anno scolastico 2012/2013, ha visto subentrare la cooperativa Minerva alla cooperativa Astrolabio per l’asilo comunale di via Budapest e di via Aniene. La cooperativa Minerva non è riuscita a mettersi d’accordo con le organizzazioni sindacali (le parti sociali non hanno accettato una proposta di assunzione che prevedeva una riduzione del compenso) e di fatto non ha assunto il personale come invece prevedeva l’articolo 37 del Contratto collettivo nazionale di lavoro delle cooperative sociali in nome della «continuità lavorativa». Nella mattinata di lunedì, quindi, le educatrici rimaste senza contratto hanno manifestato davanti l’entrata della scuola. «Appena informata del disagio - ha spiegato l’assessore al diritto allo Studio Marilena Sovrani - ho convocato le organizzazioni sindacali, il personale e la dirigente scolastica per comprendere nel dettaglio la questione. Si tratta di un mancato accordo tra la cooperativa e le parti sociali che necessita di trovare in tempi strettissimi una soluzione. La dirigente Emanuela Pacifico ha già diffidato la cooperativa e, se entro domani (oggi, ndr) il personale non sarà assunto saremo costretti a prendere provvedimenti, se necessaria anche la revoca dell’appalto con il subentro dell’altra cooperativa in coda». «Chiediamo il reintegro alle stesse condizioni economiche e normative dello scorso anno - ha commentato il segretario Uiltucs Uil Gianfranco Cartisano che segue le educatrici - In mancanza di risposte domani (oggi, ndr) occuperemo la scuola. Non è possibile utilizzare la tecnica dell’appalto con l’offerta economica al ribasso per un servizio così importante come quello dell’infanzia. In questo modo a rimetterci è sempre il personale e, di conseguenza, i bambini». «La procedura della gara d’appalto - risponde l’assessore Sovrani - è dettata dalla legge e quindi non aggirabile. Voglio inoltre precisare che l’esternalizzazione non significa meno qualità: il controllo da parte dell’amministrazione è sempre lo stesso». Attualmente, a Latina, sono presenti 6 nido del comune: via Aniene, via Budapest e via Gran Sasso affidati con gara di appalto alle cooperative Minerva e Astrolabio e via Bachelet, via Aurunci e il nido di via della Stazione a Latina Scalo gestiti direttamente dall’amministrazione comunale.

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