La conferenza stampa |
«La crisi è presente in tutta Italia ma, nel territorio pontino, il colpo è troppo forte e non più sopportabile. Per questo motivo, già da qualche tempo, è stato avviato un dialogo con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl con l’obiettivo di provare ad invertire l’attuale tendenza». E’ con queste parole che il presidente di Confindustria Latina Paolo Marini ha presentato, nei giorni scorsi, assieme a Cgil, Cisl, Uil e Ugl, l’iniziativa «Progetto per contrastare insieme la crisi». Il primo passo che si intende fare è quello di puntare ai fondi strutturali della Comunità europea. «Non possiamo immaginare di reagire in modo serio e risolutivo senza l’intervento delle istituzioni poiché la difficoltà che registriamo è spalmata non soltanto su tutti i comparti e i settori, ma anche sui diversi strati della società. Qui si tratta di occuparsi dell’intera comunità, dell’intero territorio, dell’intero sistema produttivo ed economico. Sappiamo che in Regione, ancora per poche settimane, saranno disponibili delle ingenti somme economiche stanziate dalla Comunità europea. Dobbiamo assolutamente coinvolgere gli interlocutori istituzionali preposti al fine di intercettare e far sì che queste risorse vengano destinate al recupero e al rilancio del nostro territorio. Non possiamo permetterci di perdere questa opportunità, ed ecco perché abbiamo stabilito di richiedere nei prossimi giorni, un incontro urgente al presidente della Provincia di Latina Armando Cusani e al presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, affinché si attivino tutte le azioni tese all’utilizzo delle risorse ancora disponibili a sostegno dell’economia locale». Il passo successivo sarà quello di dar avvio a tavoli settoriali (metalmeccanico, alimentare, chimico e farmaceutico, turismo) al fine di esaminare più da vicino proposte operative che interessino le aziende ed i rispettivi lavoratori. Contestualmente si studieranno misure idonee al fine di agevolare l’assunzione dei giovani mettendo in campo tutte le possibili azioni che diano una spinta alla ricerca e allo sviluppo. Allo stesso modo saranno sostenute tutte quelle iniziative volte ad incoraggiare l’organizzazione di nuove filiere di reti di impresa. Presso la sede di Confindustria sarà inoltre aperto uno sportello che avrà la funzione di un vero e proprio centro di ascolto a sostegno delle aziende e degli imprenditori in difficoltà per non fargli sentire il peso della crisi. Altra importante leva è, infine, quella della formazione ed in particolare la possibilità di promuovere attività formative a costo zero per l’azienda e per i lavoratori attraverso l’ente bilaterale Fondimpresa. «Tutti questi interventi vanno a costituire una terapia d’urto - prosegue il presidente Marini, sostenuto dal direttore Viceconte - Una terapia fatta di azioni contestuali e simultanee che diano la priorità alla questione lavoro, grande emergenza della nostra provincia e del nostro Paese». Il presidente di Confindustria Latina ricorda inoltre che «servono interventi immediati, durevoli, coraggiosi e incisivi per sopravvivere alle profonde ferite lasciate dalla crisi».
L'INTERVENTO DELLE PARTI SOCIALI
«Sono circa 1.200 le unità espulse dal mondo del lavoro - ha spiegato il segretario generale Cgil Anselmo Briganti - Di fronte ad una situazione così drammatica è indispensabile creare una cabina di regia tra Confindustria e organizzazioni sindacali a sostegno delle aziende in difficoltà. Gli obiettivi su cui sarebbe opportuno puntare riguardano la riduzione dell’Imu, la detassazione delle nuove assunzioni, la riduzione della burocrazia e la realizzazione di progetti culturali sulla scia di quanto fatto nella Germania dell’Est con il riutilizzo delle fabbriche in luoghi dedicati all’arte e la rioccupazione di circa 20mila lavoratori». «E’ anche importante agire sulle situazioni di emergenza - ha proseguito il segretario Ugl Maria Antonietta Vicaro - come la cassa integrazione in deroga autorizzata ma non ancora concessa per via di cavilli burocratici e la detassazione che è in attesa del decreto attuativo. Occorrono inoltre progetti pilota per rilanciare l’occupazione giovanile». «Crediamo fortemente in questo progetto - ha aggiunto Ewa Blasik della Cisl - In contemporanea dobbiamo però lavorare anche sulla contrattazione di secondo livello e l’accesso al credito. Si deve poi fare il possibile per creare l’humus positivo capace di attrarre finanziamenti». «Sentiamo addosso il peso di una crisi che sta affossando il nostro territorio - ha concluso il segretario Uil Luigi Garullo - Latina è in una situazione peggiore rispetto alle altre province del Lazio proprio per la sua peculiarità industriale. Occorre un piano straordinario per l’occupazione. Eliminando consulenze, baronati e privilegi si possono liberare risorse immense».
(Fonte: Quotidiano La Provincia)
Sedersi intorno ai tavoli è' importante ,significa che ancora qualche interesse esiste.
RispondiEliminaSono convinto che è arrivata l'ora per darsi da fare con i fatti e non solo con le belle parole.
Bisogna smettere di puntare alle attività che hanno segnato la storia di questo territorio ,ad esempio l'industria che ha sfruttato la cassa del mezzoggiorno, l'industria conserviera,il turismo, ecc.ecc.che non sono mai decollati per interessi e incapacità più o meno responsabili.
E' ora di svegliarsi ! Tutti i comuni della provincia si devono alleare e remare nello stesso verso; Incaricare le università pontine di studiare progetti innovativi su come usufruire e allo stesso tempo salvaguardare il territorio.
Concentrare le risorse e programmare gli investimenti sul territorio in un concetto di sussidiarità al fine di ottenere ritorni economici per tutti senza correre il rischio di disperderli.
La campana dell'ultimo giro ha suonato ,i politici mettano da parte le loro incomprensione,si mettano a lavoro per ridare lustro e dignità alla loro gente, ai cittadini presenti e futuri di questo territorio.