«Aprire al più presto un tavolo di confronto a livello istituzionale per esaminare tutte le possibilità di rilancio del sito produttivo della Scm di Latina Scalo». Lo chiede il responsabile provinciale dell’Ugl Chimici Latina, Eliseo Fiorin, spiegando che «la scorsa settimana si è tenuta un’assemblea unitaria organizzata da Ugl Chimici, Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, nella quale è emersa tutta la preoccupazione dei lavoratori per una situazione sempre più insostenibile. Non solo i dipendenti dello stabilimento sono costretti a ricorrere alle vie giudiziarie per ottenere il pagamento degli stipendi arretrati, non percepiti dallo scorso dicembre, ma sono stati messi di fronte a scelte unilaterali inaccettabili, come la riduzione delle retribuzioni, decisa dai vertici Scm per la situazione debitoria dell’azienda». «Decisione che - prosegue il sindacalista - scarica sui lavoratori i costi della crisi aziendale, mentre nulla è stato fatto per dare attuazione al piano industriale che prevedeva il rilancio del sito, né tantomeno è stato dato un vero peso alle manifestazioni di interesse da parte di altri soggetti industriali pervenute nei mesi scorsi». «All’inizio dell’anno - aggiunge Fiorin - abbiamo siglato presso la Regione Lazio l’accordo che consente ai lavoratori di usufruire della cassa integrazione straordinaria per 12 mesi, ma si tratta di una soluzione tampone: serve un intervento immediato e concreto per dare un futuro ai lavoratori coinvolti».
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