Si fa sempre più complessa la vertenza Securitas Metronotte e la Uiltucs Uil di Latina interviene per spiegare i motivi che l’hanno indotta a non firmare sia l’accordo di cassa integrazione straordinaria in regione Lazio, sia l’accordo proposto lo scorso 10 aprile nell’ambito di un incontro dedicato esclusivamente al caso Latina svoltosi presso la sede di via del Metano. «Dopo aver inutilmente atteso, per giorni, un confronto con l’azienda, i lavoratori del sito di Latina - spiega il segretario Uiltucs Uil Latina Gianfranco Cartisano - hanno dovuto assistere alla convocazione di un incontro che si è tenuto nelle settimane scorse direttamente presso la regione Lazio, senza alcun tipo di concertazione preventiva». Un incontro che, come si ricorderà, si è concluso con accordo firmato dalle altre organizzazioni sindacali ma non dalla Uiltucs Uil. «Non abbiamo firmato gli accordi - aggiunge Cartisano - perché riteniamo superficiali e approssimativi i dati forniti dall’azienda. Il riferimento al monte ferie e ai permessi stimato dall’azienda non corrisponde alle 70.000 ore reclamate dai lavoratori. Era, quindi, auspicabile concertare un piano di smaltimento di ferie e permessi prima di aprire la procedura per la cassa integrazione. In secondo luogo non accettiamo il fatto che gli esuberi dichiarati dall’azienda, inizialmente 29 su un totale di 229 unità, durante la contrattazione invece di scendere, siano addirittura saliti a 33». «Un altro motivo per cui non abbiamo firmato l’accordo - prosegue la Uiltucs Uil - sta nel fatto che la nostra organizzazione sindacale ha sempre sostenuto che l’esubero dichiarato dal Gruppo Securitas fosse eccessivo e che fosse necessario coinvolgere indistintamente tutti i lavoratori, compreso il comandante, al fine di spalmare l’ammortizzare sociale il più possibile e quindi ridurre il peso della cassa integrazione a livello individuale attraverso una opportuna rotazione. L’accordo proposto dall’azienda non prevedeva inoltre una gestione chiara e trasparente della mobilità volontaria e del relativo incentivo all’esodo». «La trattativa si è interrotta - conclude il segretario Uiltucs - perché l’azienda pretendeva una firma immediata dell’accordo, senza darci modo di confrontarci prima con i lavoratori. Abbiamo spiegato all’azienda quali sono i punti imprescindibili per l’intesa. Restiamo in attesa di una risposta».
Intanto sul fronte del rinnovo del Contratto nazionale della vigilanza privata la Uiltucs Uil di Latina fa sapere di aver depositato, presso il tribunale di Latina, degli atti ingiuntivi per recuperare il danno economico subito. Come si ricorderà la Uiltucs non ha firmato il rinnovo del Contratto nazionale della vigilanza e, dopo le varie assemblee svoltesi sul territorio provinciale, i lavoratori del comparto vigilanza hanno dato mandato a questa organizzazione sindacale di recuperare il danno economico subito. E’ noto infatti che i decreti ingiuntivi depositati, debbono recuperare la differenza economica non percepita dell’indennità di vacanza contrattuale mai percepita in questi anni (precisamente dal 2009, data di scadenza del contratto nazionale). Il nuovo contratto prevede 450 euro di tantum per questi anni, spalmati in 3 anni e 60 euro di aumento in 4 anni a partire da febbraio 2013. «La Uiltucs di Latina - spiega Gianfranco Cartisano - andrà avanti attraverso le opportune sedi giudiziarie al fine di far recuperare il giusto salario che le guardie particolari giurate di Latina hanno perso in questi anni senza un contratto nazionale di lavoro».
(Fonte: Quotidiano La Provincia)
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