giovedì 11 aprile 2013

Caso Selex: Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil e Ugl metalmeccanici proclamano due ore di sciopero

Il 5 aprile 2013 presso l'Unione Industriali di Roma si è svolto il Coordinamento Nazionale del Gruppo Selex Es nel quale la società ha illustrato il piano industriale e di riorganizzazione, comunicando la chiusura di 22 siti ed un esubero strutturale di 1.938 unità sul territorio nazionale. Nel piano industriale non sono presenti indicatori di garanzia rispetto alla tenuta complessiva delle attività in essere, definendo un altissimo rischio accupazionale che va ben oltre i numeri dichiarati dalla società. «Per questo motivo - spiega il segretario Fiom Cgil Latina Tiziano Maronna - e a seguito dell'assemblea con i lavoratori le Rsu, congiuntamente alle segreterie provinciali Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e Ugl metalmeccanici, hanno indetto per domani due ore di sciopero, con presidio dalle 8 alle 10 davanti i cancelli dell'azienda».

L'INTERVENTO DI FLMUNITI-CUB
«I dati forniti da Selex ES rivelano che il piano industriale altro non è che un ridimensionamento dei livelli occupazionali, ottenuto attraverso la mobilità, per il momento, di circa 2.000 lavoratori e l’accorpamento delle attività lavorative e non, tra i vari siti». E' così che la FLMUniti-CUB interviene sulla vertenza Selex ricordando l'importanza di una azione tempestiva da parte dei lavoratori a tutela dei loro posti di lavoro e dei loro diritti. Entrando nel merito del piano industriale il sindacato evidenzia problematicità in merito a:
- aver indicato il trasferimento di una parte corposa (20-25 milioni di euro di fatturato) delle attività di customer service (vengono trasferite solo le attività, senza trasferire il personale) nel sito di Pomezia, quando sia le attività che i reparti di produzione degli apparati sui quali andrà fatta assistenza sono ubicati nel sito di Cisterna
- aver indicato Campi Bisenzio quale Centro di Eccellenza per la meccanica, visto che non ci risulta abbiano il know how espresso dalla meccanica di Cisterna, sia nella prototipazione che nella produzione meccanica 
- il trasferimento di una parte delle attività della Ex Selex Galileo di Pomezia a Cisterna. Anche se da un lato sembrano confermare le intenzioni della Selex Es di mantenere il livello occupazionale del sito, dall’altro potrebbero portare, nel giro di poco tempo, a problemi di esuberi strutturali, qualora non si riesca ad alimentare una simile forza lavoro (tra le 90 e le 120 persone. Di che età? Con quali mansioni? Quanti diretti e quanti indiretti?).
FLMUniti-CUB evidenzia inoltre che in nessuna parte del documento si parla di investimenti, mentre nel suddetto Piano già si indica esplicitamente una grave problematica futura (con importanti tagli al personale). Inoltre nel piano industriale non si fa alcun cenno agli svariati milioni di euro di debiti pregressi verso i fornitori (sembra 100milioni di euro di Selex Elsag, a cui vanno aggiunti quelli di Selex Galileo e quelli di Selex Sistemi Integrati) né a come reperire le risorse necessarie alla loro estinzione. Senza una soluzione non sarà più possibile il rifornimento né di materie prime, né di semilavorati. «Occorrono azioni ben più incisive dello stato di agitazione sindacale ed il blocco degli straordinari - continua il sindacato - Proponiamo quindi una prima azione di sciopero di 1 ora dalle 8 alle 9 per il 15 aprile con presidio davanti allo stabilimento, per affermare la totale indisponibilità delle lavoratrici e dei lavoratori a rinnovare la Cassa integrazione guadagni ordinaria vista l’assenza di proposte chiare e certe sul futuro occupazionale e produttivo nello stabilimento Selex ES di Cisterna. Senza la vostra mobilitazione non esiste alcuna salvaguardia del futuro occupazionale».

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