martedì 13 novembre 2012

Progetto fusione Selex, primo incontro con le parti sociali

Lo scorso 8 Novembre presso la Uir di Roma si è svolto il primo incontro sul caso Selex, dopo l'apertura della procedura sindacale ex articolo 47. Tra i presenti i vertici della nuova Selex Es, le tre Selex oggetto della prossima fusione (Selex Elsag, Selex Galileo e Sistemi integrati) e le organizzazioni sindacali Ugl, Cisl, Cgil e Uil. Il nuovo grande soggetto economico include 17.500 persone in tutto il mondo (12.500 in italia) e 55 siti che confluiranno nella nuova Selex Es con procedura articolo 2112 codice civile e quindi con il mantenimento dei precedenti parametri economici, contrattuali e normativi. E’ stata l'occasione per verificare cosa i Gruppi industriali intendono fare rispetto al processo di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale anche se, ad oggi, il piano industriale non è ancora stato presentato. E' da notare il nuovo e importante ruolo affidato all'ingegnere Vitale, ex direttore di produzione dello stabilimento di Cisterna, che è diventato responsabile esecutivo nella Selex Es dell'intera parte produzione&supply chain. Il dottor Riccardo Meloni, proveniente da Selex Galileo, è invece stato nominato a responsabile generale delle risorse umane. Nel frattempo restano in essere i precedenti accordi su mobilità volontaria e cassa integrazione straordinaria in scadenza nel 2013. «Auspichiamo che la fusione ormai avviata e effettiva dal primo gennaio 2013 - ha commentato il segretario Ugl Maria Antonietta Vicaro - dia al sito di Cisterna ulteriori possibilità di lavoro in materia di ordinativi, in un mercato interno da tempo in regime di tagli ma con prospettive di crescita verso i mercati esteri. Il programma di fusione delle tre selex nella Selex Es prevede una ottimizzazione delle competenze su ambiti diversi ma che devono necessariamente viaggiare in sinergia nel settore della sicurezza, automazione, comunicazioni, tecnologie informatiche e tecnologiche sia in ambito civile che militare. Saremo attenti affinché il processo porti benefici piuttosto che ai soliti tagli occupazionali».

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