martedì 13 novembre 2012

Scuola, il 24 novembre lo sciopero nazionale

Studenti sui banchi (Foto: Ginnetti)
Si prevede un autunno davvero caldo per il comparto scuola. Tra gli appuntamenti più sentiti vi è sicuramente lo sciopero nazionale in programma per il prossimo 24 novembre a Roma, al quale prenderanno parte Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal, Gilda Fgu. «La cancellazione delle norme che modificavano gli orari dei docenti è un fatto positivo - spiega infatti il segretario generale Cisl scuola Francesco Scrima - ma non sufficiente a far rientrare la mobilitazione, che resta confermata, con tutte le iniziative che precederanno e prepareranno la giornata di sciopero del 24. Le modifiche alla legge di stabilità non sono l'unico nostro obiettivo. Va infatti ricordato che lo sciopero nasce dalla rottura del confronto sul recupero degli scatti di anzianità, le norme sull'orario dei docenti sono giunte in seguito ad aggravare una situazione già fortemente critica». La grande manifestazione, alla quale hanno già dato la propria adesione molti addetti del settore della provincia di Latina, sarà preceduta da un nutrito gruppo di iniziative tra cui: la sospensione delle attività non obbligatorie svolte nelle scuole dal personale docente e ata; le assemblee in orario di servizio; presidi presso le sedi politiche e parlamentari e sospensione delle relazioni sindacali col Ministero dell’Istruzione. Tali decisioni sono state stabilite nei giorni scorsi dai segretari generali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu dopo l’assenza di un accordo sul mancato pagamento degli scatti di anzianità. «La sospensione delle relazioni sindacali col Ministero, che per l’inaffidabilità della controparte rischiano spesso di rivelarsi inconcludenti - spiegano i sindacati in una nota - è stata decisa per rimarcare in modo forte la denuncia delle pesanti invasioni di campo su materie contrattuali e la perdurante latitanza del Governo, che ha fin qui impedito l’avvio della trattativa all’Aran per il recupero delle progressioni economiche».

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