«Siamo a lavoro per tentare di fare qualcosa di positivo. L’idea è quella di lanciare, per la prossima primavera, una nuova linea di prodotti rivolti al mercato fitofarmaceutico, omeopatico e dermocosmetico. Prodotti al 100% naturali in quanto realizzati senza sintesi e rivolti ad un mercato di nicchia come le erboristerie e le farmacie galeniche». A parlare è Paolo Tintisona, direttore generale della Cosmo Pharma, la società specializzata nel settore biomedicale che da maggio 2011 ha acquisito la Scm dall’imprenditore Claudio Meli che a sua volta, nel 2008, era subentrato alla Gambro ma attraverso un fitto di ramo d’azienda. «Abbiamo deciso di acquistare Scm - ha aggiunto - per ottimizzare la filiera. In questo stabilimento abbiamo infatti raccolto le lavorazioni di Scm che realizzava prodotti per la dialisi, dell’Automatic Service di Aprilia specializzata in cosmetici e della Farma Service di Sermoneta Scalo addetta ai flaconi. Dopo un intervento di ristrutturazione e un iniziale investimento da un milione e 200mila euro, stiamo continuando a lavorare nel tentativo di fare qualcosa di innovativo che possa far affermare la nostra azienda come ‘un’azienda del territorio’ senza dover sempre dipendere dalle multinazionali. Puntiamo ad esportare il ‘made in Latina’ in tutta Italia ed anche nei mercati internazionali». «Attualmente Cosmo Pharma è una spa con 350mila euro di capitale e, proprio per rendere concreto il nostro progetto, contiamo di aumentare il capitale fino a un milione di euro per il 2014 - ha proseguito Tintisona illustrando quello che è il piano di sviluppo del Gruppo - La linea di prodotti che intendiamo piazzare sul mercato si ispirerà a due piante officinali da cui sarà poi possibile realizzare l’intera linea: l’opuntia conosciuta come fico d’india per le sue proprietà antiossidanti e il pino marittimo sardo. Una volta estratto il principio attivo sarà possibile lavorare su una serie di prodotti, rivolti sia all’uomo che alla donna, dedicati all’aspetto interno come ad esempio gli integratori ed esterno come ad esempio le creme. La filiera sarà a circuito chiuso in quanto per il packaging verrà utilizzato materiale riciclato e a nostra volta ci faremo restituire dai distributori le confezioni per riciclarle». Ma cosa accadrà dal punto di vista occupazionale? «Attualmente nello stabilimento lavorano circa 40 unità di cui 15 sono ex lavoratori Scm - ha spiegato Tintisona - Il nostro obiettivo è quello di riassorbire gradualmente anche i restanti 47 lavoratori ex Scm che attualmente sono in cassa integrazione straordinaria. Voglio inoltre aggiungere come negli ultimi mesi si sia creato un buon clima di confronto tra l’azienda e le parti sociali. Al fine di rendere massima la trasparenza abbiamo anche dato la possibilità ad un lavoratore di partecipare come uditore al Consiglio di amministrazione. Sempre nell’ottica di una maggiore condivisione il nostro Statuto prevede che tutto il risparmio economico realizzato venga riversato sui lavoratori. Considerato che crediamo in questo progetto abbiamo infine scelto di essere lo sponsor dell’Andreoli, la squadra pontina di volley in serie A1 che porterà il nostro marchio in giro per l’Italia e l’Europa»
(Fonte: Quotidiano La Provincia)
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