Il tribunale di Latina |
La nuova geografia giudiziaria, l’apertura di una procedura di mobilità e la presenza di una situazione di irregolarità all’interno del tribunale. E’ su questi temi che Fp Cgil è voluta intervenire con una nota per fare chiarezza sulla situazione all'interno dei tribunali del Lazio. «Per quanto attiene il nuovo assetto geografico dei tribunali del Lazio - spiega infatti Fp Cgil Roma e Lazio - è importante far chiarezza. La riforma è stata ed è fortemente criticata dalla nostra organizzazione, in primis perché rappresenta un arretramento dello Stato dal territorio e poi perché non porta al miglioramento del funzionamento, né ad una riduzione dei tempi della giustizia. In particolare la questione della soppressione dei tribunali di Gaeta e Terracina è apparsa da subito inaccettabile e a tal proposito Fp Cgil ha proposto emendamenti alla legge presentati alle Commissioni parlamentari di Camera e Senato nella prospettiva della permanenza dei due tribunali. Crediamo fosse necessario sia per evitare problemi occupazionali e di mobilità del personale impiegato, sia per il fatto che i tribunali in questione coprono in modo equilibrato la provincia che si estende in lunghezza per 130 chilometri garantendo ogni 40 chilometri un presidio di giustizia in un territorio complesso, difficile dal punto di vista della legalità e della sicurezza». «Per quanto riguarda l’accordo sulla mobilità - continua la Cgil analizzando il secondo nodo - non abbiamo voluto sottoscriverlo perché, nonostante avessimo consegnato una proposta che potesse garantire le necessità e le tutele per tutti i lavoratori coinvolti, la trattativa si è conclusa con la firma di un accordo che penalizza la maggioranza del personale coinvolto». «In contemporanea - ha proseguito Fp Cgil - abbiamo intrapreso un’altra lotta, quella per il mantenimento dei tirocinanti impiegati nei tribunali laziali (a Latina 43), lavoratori cassintegrati o in mobilità, che dopo un lungo periodo di esperienza e ‘lavoro vero’ nei tribunali oberati e in carenza di personale, tornavano nella condizione di assoluta incertezza. Per questi lavoratori, mascherati da tirocinanti, presenteremo una proposta che prevede un percorso per un contratto a tempo determinato nella speranza di una futura stabilizzazione». «Insieme ai diritti - va avanti la Cgil concentrandosi sul terzo nodo da sciogliere - vogliamo il rispetto della legalità e per questo solleviamo il caso delle ‘parentele ingombranti’ del tribunale di Latina. E’ necessario pertanto che l’attuale Dirigenza sia posta in condizioni, sul piano oggettivo, di non essere invischiata in situazioni di conflitto d’interesse». «Ci aspettiamo una risposta da parte degli Organi preposti considerato che la Dirigenza amministrativa degli uffici giudiziari può oggi attendere alla distribuzione d’incarichi (soprattutto in materia d’inventari fallimentari e di pagamento delle spese di giustizia) che non tollerano violazioni del principio costituzionale d’imparzialità - conclude la nota della Cgil - Ci farebbe piacere inoltre essere affiancati in questa battaglia anche da altri sindacati».
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