La sede Sicamb (Foto: Ginnetti) |
Problemi in arrivo per Sicamb, l’azienda di Latina Scalo specializzata nel settore aeronautico. Qualche giorno fa ai circa 280 lavoratori impiegati nell’industria pontina è infatti stata annunciata l’apertura di una procedura di cassa integrazione ordinaria. L’ammortizzatore sociale coinvolgerà circa 55 unità (circa 40 unità nella produzione e circa 15 lavoratori indiretti) e avrà la durata di 13 settimane con partenza da metà ottobre. Una simile scelta è stata motivata con la crisi economica e il conseguente calo dei volumi produttivi dovuto alla mancanza di commesse. Tra le questioni che più preoccupano le maestranze vi è sicuramente la «rotazione». Negli anni passati, infatti, l’impresa aveva aperto una procedura di cassa integrazione straordinaria e, nonostante nell’accordo sottoscritto anche dalle parti sociali in regione Lazio il 24 marzo 2010 era prevista la rotazione, questa non fu attuata per l’intera forza lavoro. La questione generò parecchi malumori al punto che 10 lavoratori intrapresero una class action e, tramite l’avvocato Fabio Leggiero, impugnarono la cassa integrazione straordinaria aperta nel 2010. La vicenda, però, con il passare del tempo è andata addirittura peggiorando in quanto alla cassa integrazione straordinaria, un anno dopo nel 2011, ha fatto seguito l’apertura di una procedure di mobilità per 26 unità. Come si ricorderà la procedura si è conclusa con un mancato accordo e solo 6 dei 26 dipendenti interessati sono stati licenziati. L’annuncio della scorsa settimana, dunque, anche alla luce dei fatti avvenuti negli ultimi due anni ha generato ansia e allarmismo all’interno del luogo di lavoro. In base a quanto spiegato dagli addetti ai lavori risulta inoltre che la richiesta dell’ammortizzatore sociale si inserisca all’interno di un contesto non propriamente di crisi. Sembrerebbe infatti che siano presenti in fabbrica 20 lavoratori interinali di cui circa il 90% ha avuto rinnovi fino a quattro anni consecutivi, che i carichi di lavoro richiedono ore di straordinario e che siano stati accordati incentivi e super minimi ad alcuni lavoratori. Tutte questioni che, se fossero confermate, non permetterebbero l’apertura della cassa integrazione ordinaria appena annunciata.
(Fonte: Quotidiano La Provincia)
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