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Roberto Grossi durante il workshop |
L'esplosione dei social media è ormai inarrestabile e come uno tsunami nel pieno della sua potenza, minuto dopo minuto, continua ad ingoiare ogni strato del pianeta Terra. Un percorso ad alta velocità che travolge tutto ciò che incontra, trasformandone radicalmente e irreversibilmente la fisionomia e gli assetti. Un cambiamento che non ha di certo risparmiato il mondo del lavoro che, seppur incagliato nella inestricabile rete del web, può comunque elaborare una strategia per sfruttare le trasformazioni dell'era digitale a proprio piacimento, indirizzandole verso scopi e obiettivi precisi. Ad affrontare queste attualissime tematiche ci hanno pensato «Openjobmetis - Agenzia per il lavoro. Divisione Diversity Talent» e «Mcs - Management Consulting & Selection» che lo scorso 4 ottobre, presso il circolo navale Granlasco (Scalo De Pinedo) a Roma, hanno organizzato il workshop dal titolo «Digital reputation e ricerca del lavoro. Il cambiamento apportato dai social media». Un momento di confronto che ha visto la partecipazione di responsabili marketing, esperti della comunicazione, web marketing, IT, PR, brand manager, reputation manager, analisti web, business development, account managers, partner managers, agenti, specialisti marketing e di tutti gli interessati alla costruzione e all'utilizzo di un framework di riferimento per la misurazione e la gestione del brand e della reputazione aziendale.
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Un momento del seminario |
Roberto Grossi, business e social media consultant con oltre 25 anni di esperienza nello sviluppo commerciale di servizi e prodotti maturata in ambito nazionale e internazionale, dopo aver dimostrato alla platea come ormai qualsiasi professionalità si affidi al web per la ricerca del lavoro, si è concentrato sulla «web reputation». «Se non sono su Google - ha spiegato - non esisto! Si tratta di un biglietto da visita importantissimo e, se il proprio nome non è nella prima pagina di Google oppure se dalla ricerca emergono omonimi non raccomandabili, si deve correre subito ai ripari. Quello che è scritto sul web non si può più cancellare, al massimo è possibile renderlo meno visibile ma a costi elevati che non tutti possono permettersi». La «web reputation» non è importante solo per i candidati in cerca di occupazione, ma anche per le aziende che dovrebbero essere aggiornate sulle possibili opportunità presenti sul mercato per accrescere la propria visibilità, acquisire nuovi contatti e sviluppare reti commerciali. L'utilizzo di Facebook, Twitter, Linkedin e di tutti gli altri social networks che continuano ad aumentare di giorno in giorno, richiede un uso attento, costante e professionale che solo figure esperte possono offrire. Tra le altre tematiche affrontate nel corso del seminario: i principi del marketing sul web, web 1.0 e 2.0, il diverso ruolo del consumatore nel mondo 2.0, gli strumenti principali del marketing on line (blog, SEO, SEM, email, social media), la crescente importanza dei social media per le aziende, strategia di utilizzo dei social media nel business, panoramica dei principali strumenti a disposizione (blogs, Linkedin, Facebook, Twitter...), casi di successo in Italia e nel mondo. Best practice HSE24 spa. Nonostante l'affermazione massiccia e prepotente i social networks, però, ancora non sono riusciti a sostituirsi all'uomo. «Il passaggio dal «Cogito ergo sum» (Penso, dunque sono, ndr) di Cartesio al «Digito ergo sum» dei nostri giorni - ha infatti concluso il giornalista de 'L'Impresa' Attilio De Pascalis che ha moderato l'incontro - non potrà mai sostituire del tutto il tocco umano».
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