Centoquindici le istanze presentate al tribunale di Latina, quasi tutte ammesse alla procedura fallimentare, per un totale di diversi milioni di euro da restituire ai tantissimi creditori che chiedono di riavere indietro i propri soldi. Sono queste le cifre che girano attorno al fallimento Midal (la società è stata dichiarata fallita lo scorso 20 gennaio) emerse nell'ambito della prima udienza voltasi lo scorso 27 settembre presso il tribunale pontino. Il noto Gruppo di distribuzione alimentare che gestiva i 18 supermercati a marchio Sidis distribuiti tra la provincia di Latina e di Roma dovrà infatti vedersela con aziende di piccole e medie dimensioni ma anche con importanti gruppi come Cuomo che ha presentato un conto di quasi 900mila euro, Melegatti (oltre 283mila di euro di credito), Granarolo (586mila euro), Orogel (oltre 148mila euro), Parmalat (819mila euro), Nostromo (151mila euro), Nestlè (554mila euro), Campari (114mila euro), Prosciutto di Bassiano sas (64mila euro), pastificio Rana (113mila euro), Danone (277mila euro), Mellin (236mila euro), Parmareggio (55mila), Palmera (71mila euro), Sammontana (oltre 127mila euro), Loacker (44mila euro), Heineken (oltre 290mila), Pernigotti (oltre 96mila), Strega Alberti (oltre 64mila euro), Domenico Paone (50mila euro), Motta (quasi 87mila euro), Balocco (80mila euro) e molti altri. Per non parlare dei debiti accumulati con le banche, ancor più consistenti: il Monte dei Paschi di Siena che batte cassa per 5 milioni di euro, Carige (800mila euro) e Bnl (oltre un milione). Nel frattempo continua anche l'inchiesta aperta dalla Procura di Latina per bancarotta fraudoulenta che vede indagati gli amministratori della società per svariati milioni di euro. A partire dalle prossime settimane infine, a catena, si celebreranno le udienze per l'ammissione ai crediti di tutte le altre società legate al Gruppo madre Midal. Si tratta di oltre 20 società, tutte già dichiarate fallite.
(Fonte: Quotidiano La Provincia)
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