«Sono più di 100 i giorni che la Pubblica Amministrazione ha impiegato mediamente nel primo semestre 2012 per pagare le piccole imprese italiane. Questi i risultati che emergono dall’indagine sui tempi di pagamento effettuata da Fondazione Impresa su un campione di 1.200 piccole aziende italiane con meno di 20 addetti. Si tratta di tempistiche che – come sostengono i ricercatori di Fondazione Impresa – mettono in crisi le piccole realtà aziendali; con l’acuirsi della crisi economica queste stanno soffrendo sempre di più, specie per la mancanza di liquidità. Le piccole imprese cercano di reagire attuando politiche e strategie per anticipare gli incassi (il 35% di queste ha adottato misure in questa direzione) e stanno sfruttando, almeno in parte, le azioni messe in campo dal Governo per contrastare la lotta ai pagamenti che riguardano la certificazione dei crediti vantati con la Pubblica Amministrazione e la compensazione dei crediti con debiti: quasi una impresa su 4 (il 22,7%) si è informata sulla questione o ha già avviato le pratiche. I tempi di pagamento sono comunque in miglioramento rispetto alla precedente indagine di Fondazione Impresa (relativa ai tempi medi del secondo semestre 2011) e questo segnale è incoraggiante in quanto sembra che le campagne di sensibilizzazione legate al tema dei ritardi dei pagamenti e le misure introdotte dal Governo stiano portando i primi effetti positivi. La piaga dei ritardi di pagamento – proseguono i ricercatori di Fondazione Impresa – non è ovviamente risolta e l’auspicio è quello che la Direttiva Europea sui tempi di pagamento che stabilisce pagamenti entro 30 o al massimo a 60 giorni trovi una piena applicazione in Italia. Si tratta di una risposta necessaria che le piccole imprese attendono con impazienza in modo da risolvere i problemi di liquidità che uniti alla recessione stanno mettendo a rischio la loro sopravvivenza».
PRINCIPALI RISULTATI I tempi medi di pagamento dei clienti privati sono pari a 77,1 giorni mentre nel caso della Pubblica Amministrazione le piccole imprese devono attendere 104,5 giorni. Con la pubblica amministrazione sono l’artigianato (127,1 giorni) e le piccole imprese manifatturiere (121,8 giorni) a soffrire di più dei ritardi, così come le piccole imprese del Sud (112,8 giorni) e del Nord Est (108,3 giorni). Le piccole imprese stanno attuando politiche per ridurre i tempi di incasso (35%) e, con riferimento ai ritardi della pubblica amministrazione, il 22,7% delle imprese sta utilizzando le misure di contrasto definite dal Governo (certificazione dei crediti e compensazione crediti-debiti). Questi i principali risultati dell’indagine condotta da Fondazione Impresa sui tempi di pagamento delle piccole imprese (campione di 1.200 imprese con meno di 20 addetti).
RISULTATI GENERALI Le piccole imprese soffrono dei problemi di liquidità generati dal fenomeno dei ritardi di pagamento. Se i clienti privati pagano le piccole imprese in 77,1 giorni nel caso della Pubblica Amministrazione i tempi superano i 100 giorni (104,5 per l’esattezza).
IN QUALI SETTORI Per i pagamenti della Pubblica Amministrazione attendono di più le imprese artigiane (127,1 giorni) e le piccole imprese manifatturiere (121,8 giorni); va leggermente meglio per le imprese dei servizi che attendono 105,7 giorni mentre nel commercio i tempi 'scendono' a 83,0 giorni. Nelle transazioni commerciali tra privati sono sempre le imprese artigiane a soffrire di più (89,3 giorni i tempi medi per l’incasso); seguono la piccola impresa manifatturiera (84,5 giorni), i servizi (77,0 giorni) e il commercio (41,9 giorni) che si conferma il comparto che risente di meno della problematica.
DOVE La questione dei tempi di pagamento trova più difficoltà nel Mezzogiorno dove una piccola impresa deve attendere in media 112,8 giorni per incassare le prestazioni effettuate con la pubblica amministrazione ma anche nel Nord Est dove si registrano 108,3 giorni di attesa con la pubblica amministrazione e 80 giorni nelle transazioni con i privati.
POLITICHE PER RIDURRE I TEMPI DI PAGAMENTO Per superare la piaga del ritardo dei pagamenti quasi 4 imprese su 10 (il 35,0%) hanno adottato misure specifiche per l’incasso come pagamenti a vista/richieste d’anticipo (70,3%), la stipula di polizze a copertura degli insoluti (20,3%) e procedure di recupero del credito (9,4%). Di converso, quasi una impresa su 2 (il 47,9%) non ha studiato ancora misure per risolvere i problemi di liquidità mentre meno di 2 imprese su 10 (il 17,1%) non ha difficoltà nel riscuotere i crediti. Sono proprio le imprese che soffrono di più dei ritardi di pagamento (artigianato e piccola impresa manifatturiera) ad aver adottato con più decisione le misure per accorciare i tempi d’incasso: il 48,2% delle piccole imprese manifatturiere e il 45,8% di quelle artigiane contro un dato medio del 35,0% (totale settori).
GRADO DI CONOSCENZA MISURE INTRODOTTE DAL GOVERNO Fondazione Impresa ha altresì indagato sul grado di conoscenza delle misure introdotte dal Governo per rimediare alla questione dei ritardi di pagamento della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese (certificazione dei crediti e misure per anticiparne la riscossione). Il 22,7% delle imprese si è già informato o ha avviato le pratiche per ottenerne la certificazione dei crediti mentre 4 imprese su 10 non conoscono ancora come beneficiarne o devono informarsi. Un’altra fetta di imprese (il 22,8%) ha invece dichiarato di non essere interessato alle misure introdotte dal Governo mentre il 14,5% ritiene che si tratti di procedure troppo complesse.
TEMPI DI PAGAMENTO IN DIMINUZIONE, MA LONTANI DA OBIETTIVI UE Nel primo semestre 2012 si è verificata una diminuzione dei tempi di attesa: 104,5 giorni quelli della pubblica amministrazione (contro i 122,3 giorni del secondo semestre 2011) e 77,1 giorni nelle transazioni commerciali con i privati (contro i 86,5 gg precedenti). Tuttavia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (primo semestre 2011) i tempi di pagamento sono comunque più elevati (di 12,4 giorni nel caso della pubblica amministrazione e di 30,2 giorni nel caso dei privati) e lontani dagli obiettivi dell’Unione Europea che con la direttiva sui pagamenti prevede saldi a 30 giorni o al massimo 60 giorni. Si auspica che il lancio della campagna europea contro i ritardi di pagamento (tappa italiana lo scorso 5 ottobre 2012 a Roma) contribuisca ad una veloce applicazione della direttiva europea sui pagamenti.
(Fonte: Fondazione Impresa)
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